Parto: tutto al naturale o cesareo programmato?
In Svizzera vigono opinioni molto divergenti su come partorire. Per alcune donne il parto deve essere più naturale possibile, altre decidono sin dall'inizio di fare il taglio cesareo, benché non vi sia nessun motivo medico. Questa divisione estrema porta spesso a eccessi, su entrambi i fronti.
“Hai fatto un parto naturale o con taglio cesareo?” Una madre di Berna ci racconta che questa era sempre la prima domanda che si sentiva rivolgere dopo aver partorito. Spesso la domanda è legata a un giudizio chiaro: “Chi partorisce naturalmente ha fatto la scelta giusta”.
In Svizzera è quasi guerraCollegamento esterno tra il fronte del parto naturale e quello del taglio cesareo. La discussione è però ben più ampia e coinvolge anche altre tematiche e ideologie. Si può riassumere con il contrasto tra medicina e natura: da una parte medici che mettono mano molto velocemente a ossitocici, forcipe o sezione cesarea per intervenire nel decorso naturale, dall’altra parte i futuri genitori e le levatrici che prediligono sempre più i metodi naturali. Le donne vogliono partorire senza medici, ospedali o strumenti tecnici.Collegamento esterno Si assiste a un vero e proprio boom tra Hypnobirthing, case maternità e parti accompagnati solo dall’ostetrica (vedi box).
Alcune donne bevono l’acqua dalla vasca in cui hanno partorito,Collegamento esterno altre sotteranno la placenta in giardino e poi piantano un albero nel punto esatto. Sempre che non abbiano deciso di mangiarla. Uno sviluppo che rispecchia la tendenza generale di allontanarsi sempre più dalla medicina classica per rivolgersi verso i metodi naturali, l’omeopatia e le medicine alternative. Un trend che si osserva soprattutto nella Svizzera tedesca. “Se le donne hanno un orientamento politico di sinistra o alternativo, spesso si intestardiscono per voler partorire ‘naturalmente’, ovvero in modo spontaneo, a ogni prezzo”, ci spiega una madre del canton Zurigo. Una levatrice racconta che soprattutto le donne con una formazione universitaria preferiscono il parto naturale.
Una tendenza pericolosa
Sarebbero soprattutto le coppie svizzere a favorire il parto naturale, spiega una levatrice del canton Zurigo. Alla radice dell’idea vi è sovente un’esaltazione della natura. “Spesso siamo dell’opinione che occorra fare il cesareo, ma la coppia non vuole”, continua la levatrice. Nella maggior parte dei casi poi tutto finisce bene, ma non sempre. “La situazione diventa poi difficile per tutti. Tra gli specialisti nascono discussioni perché non abbiamo insistito abbastanza. E i genitori prendono paura perché il figlio è portato per accertamenti alla neonatologia con il sospetto di danni cerebrali”. La tendenza a voler per forza partorire in modo naturale comporta anche pericoli.
Secondo la levatrice non si tratta di casi isolati, accade abbastanza spesso. “Sono genitori che vogliono per forza vivere un’esperienza unica con la nascita. Ma poi il figlio avrà forse delle ripercussioni a vita. Trovo che sia molto egoistico”, afferma la levatrice. “Per questo a volte dobbiamo intervenire contro la volontà dei genitori e imporci obbligandoli a fare il taglio cesareo. Anche se così dobbiamo forzarli con durezza”. Naturalmente non è facile, spiega la levatrice. Succede che poi non riesca nemmeno a guardare i genitori negli occhi.
Orgoglio da ostetrica
A volte, sono invece proprio le ostetriche a spingere il parto naturale. “Soprattutto tra le generazioni più anziane di levatrici, è un onore riuscire ad accompagnare una nascita senza usare interventi o medicinali”, racconta Dayo OliverCollegamento esterno, ostetrica all’ospedale di Horgen nel cantone Zurigo. Spesso madri raccontano che l’ostetrica ha continuato a rimandare finché poi era troppo tardi per prendere antidolorifici.
Differenze tra le aree linguistiche per l’episiotomia e l’epidurale
Nella Svizzera francese si fa ricorso molto più spesso all’incisione del perineo (episiotomia) rispetto alla Svizzera tedesca dove, si tende piuttosto ad aspettare che il perineo si laceri da solo. Sembrerebbe che lasciando i tessuti lacerarsi da soli vengano provocate meno lesioni. La lacerazione naturale avviene nel punto più debole e guarisce più facilmente rispetto a un taglio mirato.
Anche per quanto concerne l’epidurale vi sono differenze tra le diverse aree linguistiche. Nella Svizzera francese, tra il 60 e l’80% delle donneCollegamento esterno riceve l’anestesia per ridurre i dolori del travaglio, nella Svizzera tedesca si tratta solo del 25-30%. Il Ticino è a metà strada. La differenza è probabilmente da ricondurre all’influsso del rispettivo paese confinante. In Germania, la quota di epidurali è bassa circa quanto nella Svizzera tedesca. In Francia, invece, si usa l’epidurale praticamente per ogni parto.
Lo conferma anche Barbara StockerCollegamento esterno, presidente della Federazione svizzera delle levatriciCollegamento esterno: negli anni 90 in Svizzera si considerava che la levatrice avesse fallito se a una donna veniva fatta l’anestesia epidurale. Ancora oggi resta una specie di questione d’orgoglio tra levatrici usare meno aiuti possibili. “Come levatrice, se una donna aveva avuto bisogno dell’epidurale, maturava in me quasi l’impressione che per mancanza di tempo non mi ero dedicata abbastanza a lei”, spiega Stocker.
Un tabu: i figli sono più importanti del sesso
Non è solo il parto naturale a essere molto in voga. In Svizzera tedesca, così come in Germania, si è sviluppato una specie di culto della maternità. La madre deve sacrificarsi per il figlio e accettarne tutti gli svantaggi. “Nessuno ti dice che dopo il parto vaginale le sensazioni durante il sesso cambiano e non sono più le stesse”, racconta per esempio una madre di Zurigo.
Per lei è stato un argomento decisivo a favore del taglio cesareo. “Non è permesso parlarne apertamente, perché significa che il sesso è più importante del figlio, per così dire”, ci spiega. Secondo lei, il sesso fa parte della relazione e non va trascurato. “Vorrei restare con il mio partner anche in futuro, proprio anche per il bene dei figli!”
In Svizzera, le madri che decidono volontariamente di sottoporsi al taglio cesareo si devono spesso giustificareCollegamento esterno altrimenti sono etichettate come egoiste. Ma quanto è diffuso il fenomeno “too posh to push” (troppo elegante per spingere) in Svizzera? “Non conosco molte madri che si sono sottoposte al parto cesareo programmato”, ci dice una madre di Berna.
Taglio cesareo elettivo?
La Svizzera non conduce statistiche sul parto cesareo voluto. In alcuni ospedali, le cifre dei cesarei voluti si attestano all’1-3% di tutti i partiCollegamento esterno. Si tratta di parti in cui non vi era nessuna diagnosi medica, psicologica oppure ostetrica a giustificare l’operazione. Tuttavia, è difficile effettuare una distinzione, ogni donna può infatti affermare di avere paura del parto e far così valere una motivazione psicologica.
La levatrice Dayo Oliver racconta che relativamente spesso sono le donne expat a decidersi per il parto cesareo.Collegamento esterno Così è possibile pianificare il parto con precisione. Il padre preferisce infatti non essere in una riunione importante mentre la madre è in pieno travaglio. Se il motivo del parto cesareo è solo la data e l’ora precisa, allora è considerato una “taglio cesareo voluto” in senso stretto.
In Svizzera, questi parti non sono un fenomeno di massa. Al contrario: la maggior parte delle donne evita il taglio cesareo come la peste. “Molte donne vogliono per forza partorire per via vaginale”, racconta una madre. “Tante sono deluse al sapere che si devono sottoporre al cesareo perché spesso risveglia sentimenti di fallimentoCollegamento esterno“, conferma anche l’ostetrica Oliver.
Medicalizzazione della nascita
Perché, se in realtà la maggior parte delle donne lo evita, si parla allora di un tasso troppo elevato di parti cesareiCollegamento esterno? Mettiamo prima di tutto in luce diversi fattori. È vero che negli ultimi decenni il numero di parti cesarei è raddoppiato arrivando a stabilizzarsi a circa un terzo di tutti i partiCollegamento esterno. Nel confronto con i paesi OCSECollegamento esterno si tratta di un tasso relativamente alto che non corrisponde alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.Collegamento esterno Tuttavia, in molti paesi la quota è decisamente più alta rispetto alla Svizzera: per esempio nella Repubblica Domenicana, in Brasile, in Egitto e in Turchia è oltre il 50%.
Per quanto concerne i motivi, tra il 10 e il 30% dei cesareiCollegamento esterno in Svizzera sono effettuati a causa di “motivi assoluti”, ovvero per salvare la madre o il neonato dalla morte. Per esempio, quando il bambino è in posizione traversale, la madre è sieropositiva oppure la placenta è davanti alla cervice uterina. In questi casi, nessuno mette in dubbio la necessità di un taglio cesareo.
Nel 60-70% dei casi, i motivi sono invece di natura relativa, per esempio un parto multiplo o la posizione podalica. Le forme più controverse, oltre al parto cesareo voluto, sono i molti casi di taglio in caso di un avvio di parto vaginale. Il 50% dei tagli cesarei è effettuato a causa di “parto prolungato e fetal distress”Collegamento esterno, ovvero per arresto del travaglio oppure battito cardiaco pronunciato del feto. Molte donne colpite e ostetriche sono dell’opinione che diversi tagli cesarei siano inutili. Sarebbe stato sufficiente dare più tempo alle partorienti.
Secondo l’Ufficio federale della sanitàCollegamento esterno diversi studi internazionali confermano il legame tra medicalizzazione della gravidanza e del parto e l’aumento dei casi di taglio cesareo. In Svizzera, le levatrici lamentanoCollegamento esterno il fatto che la maggior parte dei controlli di gravidanza avvengano dal ginecologo. Nel nostro prossimo articolo, scoprirete come si è arrivati alla medicalizzazione delle nascite.
Come scelgono di partorire le donne nel vostro paese? Scrivete un commento sulle tendenze e gli sviluppi.
Potete contattare l’autrice @SibillaBondolfi su FacebookCollegamento esterno o TwitterCollegamento esterno.
Doula = Un termine che proviene dagli Stati Uniti e definisce una figura che sta diventando sempre più importante anche in Svizzera. Una doula è presente durante tutto il parto e sostiene la futura madre sul piano emozionale. È un accompagnamento molto importante perché i medici e le ostetriche cambiano a causa dei turni lavorativi. In Svizzera, tuttavia, le partorienti devono pagare la doula di tasca propria perché il servizio non è riconosciuto dalle casse malattia.
Hypnobirthing = con l’autoipnosiCollegamento esterno sarebbe possibile ridurre i dolori per permettere un “parto dolceCollegamento esterno“. Il metodo proviene dagli Stati Uniti e negli ultimi anni si à diffuso sempre più anche in Svizzera.
Conservare il sangue del cordone ombelicale = Negli ospedali svizzeri o dai ginecologi, le donne in attesa ricevono da diversi anni opuscoli sulla conservazione a pagamento del sangue del cordoneCollegamento esterno ombelicale. Il sangue viene congelato perché contiene cellule staminali. L’idea è che forse in futuro servirà per nuovi trattamenti.
Parto in acqua = In Svizzera, il parto in acqua esiste dagli anni NovantaCollegamento esterno. Il metodo è sempre più diffuso perché apparentemente l’acqua lenisce i dolori e semplifica il travaglio.
Ostetrica indipendente = In Svizzera, queste ostetriche sono sempre al completo perché offrono un servizio molto richiesto. Molte donne desiderano avere un accompagnamento unico durante tutto il parto e per questo si rivolgono alle ostetriche indipendenti.
Parto guidato da ostetrica = Anche in Svizzera sempre più donne preferiscono che il parto sia guidato solo da un’ostetrica, senza la presenza di un medico. Per questo, gli ospedali stanno ampliando i loro servizi. È per esempio possibile farsi accompagnare da un’ostetrica nella Clinica ginecologica dell’Inselspital di Berna oppure nell’ospedale Triemli di Zurigo. Diversi ospedali di BasileaCollegamento esterno stanno progettando servizi simili. L’ospedale cantonale di Aarau ha creato due sale parto speciali in una piccola casa nel parco della struttura dove le donne possono partorire in un ambiente intimo che non ricorda un ospedale facendosi accompagnare solamente da un’ostetrica.
Case maternità = Strutture in cui è possibile partorire senza recarsi all’ospedale. Anche in Svizzera le case maternità sono sempre più popolari. Nel 2016, 1769 neonati hanno visto la luce in case maternitàCollegamento esterno. Si tratta del 70% di tutte le nascite fuori dalle cliniche e di quasi il 2% della totalità delle nascite in Svizzera. In alcuni cantoni le case maternità fanno parte delle liste delle strutture riconosciute dalle casse malattia.
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