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Un’elettrizzante pedalata

Leonardo DiCaprio e Blake Lively immortalati a New York in sella a una bicicletta Stromer Bullspress.de

Una piccola ditta svizzera attiva nel settore delle bici elettriche dimostra che è possibile espandersi a livello globale proprio quando molte aziende elvetiche soffrono le conseguenze del franco forte.

La Thömus, ditta specializzata nella fabbricazione di biciclette elettriche, ha recentemente potuto beneficiare di una campagna pubblicitaria praticamente impagabile: l’attore Leonardo DiCaprio è stato fotografato a New York con Blake Lively, a cavallo di una bici elettrica modello “Stromer”.

Dal canto suo, il 37enne Thomas Binggeli – la mente che ha elaborato il concetto della bicicletta in questione – si trovava da tempo di fronte a un dilemma. Il suo modello ibrido “pedali+elettricità”, lanciato soltanto tre anni or sono, ha infatti riscosso un tale successo che l’offerta non riusciva a soddisfare la domanda. Inoltre, a lungo termine il mercato svizzero risulta troppo piccolo per le ambizioni di Binggeli e della sua ditta.

«Avevamo due possibilità: cercare investitori oppure vendere la divisione bici elettriche dell’azienda a una ditta più grande, capace di garantire un potenziale di crescita globale maggiore», afferma Binggeli. Detto, fatto. Il 9 novembre è quindi stato annunciato l’accordo: l’International Sport Holding (ISH, azienda elvetica proprietaria di BMC bikes, la squadra del vincitore del Tour de France 2011 Cadel Evans) acquista Stromer; Binggeli riceve il 30% delle azioni e diventa CEO di ISH.

Grande potenziale

Fondata dal multimilionario svizzero Andy Rihs, la ISH detiene marchi già consolidati nel settore delle biciclette, e spera di acquisire parti di mercato in un settore in crescita come quello dei velocipedi elettrici.

Nella Confederazione, le vendite di biciclette elettriche sono infatti aumentate in misura importante nel corso degli ultimi cinque anni: ora rappresentano circa l’11% delle biciclette vendute. Ciononostante, i 39’000 modelli acquistati lo scorso anno in Svizzera sono ben poca cosa se paragonati al mezzo milione di bici elettriche vendute in tutta Europa nel 2009.

Nella sola Germania, l’associazione nazionale dell’industria ciclistica prevede che le bici elettriche raggiungeranno prossimamente una quota di mercato del 10-15% (600’000 bici). Anche nel Stati Uniti il potenziale di crescita è giudicato elevato: «Ritengo che il mercato americano è pronto per la bici elettrica. Abbiamo quindi deciso di spostare nei negozi statunitensi tutte le biciclette Stromer ancora dei nostri magazzini: la domanda esiste», afferma Binggeli.

Un mercato affamato

Frank Jamerson, analista presso Electric Bikes Worldwide Reports, concorda con l’analisi di Binggeli: «Considerato il prezzo elevato della benzina e le conseguenze per i budget delle famiglie, riteniamo che il mercato delle bici elettriche potrebbe crescere del 20% annualmente durante i prossimi anni». In particolare, aggiunge, per i tragitti corti diventerebbe una valida alternativa all’automobile.

A livello di cifre, secondo Jamerson nel 2010 sono stati venduti circa 80’000 modelli ibridi (pedali + elettricità) sul territorio americano. Anche il prezzo di 4’600 – 5’000 dollari per la Stromer non sembra scoraggiare i consumatori: basti pensare che le biciclette a batteria prodotte dall’americana Optibike – con prezzi di circa 9’000 dollari – stanno ottenendo un notevole successo.

Secondo gli esperti del settore, il vero problema potrebbe essere quello della distribuzione: sarà infatti necessario stabilire una rete di venditori sufficientemente estesa per vendere le bici, ma anche fornire servizi di riparazione e pezzi di ricambio. Ma pure da questo punto di vista i segnali sono positivi: l’azienda Trek si appoggia già sul 20% dei suoi rivenditori statunitensi per promuovere la propria gamma di bici elettriche.

Baby boomers

In un’intervista al quotidiano USA Today, il portavoce di Trek Eric Bjorling ha affermato che i 79 milioni di (ex) baby boomers costituiscono un segmento di pubblico molto interessante per i venditori di bici elettriche, poiché questa generazione desidera tenersi in forma senza però affaticarsi eccessivamente.

Jamerson concorda con questa analisi: a suo parere, per esempio, le folte comunità di pensionati in Florida potrebbe costituire un mercato promettente. Secondo Megan Cahill della League of American Bicyclists, soprattutto aree urbane come San Francisco o New York hanno un grande potenziale, tenendo conto del numero sempre maggiore di persone che si reca al lavoro in bici. In ogni caso, precisa, saranno necessari i negozi specializzati e le infrastrutture.

Infine, negli Stati Uniti si constata un interesse per le bici elettriche anche da parte dell’industria automobilistica: ad esempio, la BionX – fondata dall’ex CEO di Magna (componenti per auto) Manfred Gingl – ha sviluppato un kit formato da motore e batteria capace di convertire una normale bici nel modello elettrico.

Alla luce di queste premesse, Binggeli è ottimista: «Se riusciremo a posizionarci nel segmento di mercato migliore, puntando su qualità e design, avremo buone possibilità di successo anche negli Stati Uniti», conclude.

La progressione delle vendite di bici elettriche in Svizzera è stata folgorante: 5’825 nel 2007, 12’600 nel 2008 e 23’886 nel 2009 e 39’000 nel 2010 stando alle cifre dell’Associazione svizzera dei fornitori di biciclette. Nel 2011 dovrebbero essere 50’000.

A titolo di paragone, in Germania le stime indicano 300’000 modelli venduti nel 2011. Negli Stati Uniti sono state vendute circa 80’000 bici elettriche nel 2010.

Secondo gli analisti, in Cina potrebbero essere venduti 20 milioni di auto elettriche nel 2011.

Esistono due grandi categorie di biciclette elettriche in Svizzera. La prima è composta da due ruote con un assistenza elettrica fino ai 25 km/h. Superata questa velocità, la bicicletta avanza unicamente con la forza muscolare. Per questi modelli non è necessaria una patente.

La seconda categoria comprende invece le biciclette che forniscono un’assistenza elettrica anche superati i 25 km/h. Per questi modelli è necessaria la patente del ciclomotore.

La Dolphin, ad esempio, prodotta da un’azienda di Basilea, fornisce assistenza fino a 40-45 km/h.

In un test effettuato nel 2008, un presentatore di una trasmissione della Televisione della svizzera tedesca – in sella ad una di queste biciclette – era facilmente riuscito a distanziare Fabian Cancellara lungo un percorso di 5 km in salita.

traduzione e adattamento: Andrea Clementi

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