Come Lukas Habersaat ha gestito la sua integrazione a Bangkok
Già da molti anni, Lukas Habersaat ha messo le sue radici in Thailandia. A Bangkok ha lavorato per un conglomerato nelle mani di una famiglia tailandese-cinese ed è stato ufficialmente decorato per lo sviluppo e l'implementazione di un modello di business all'avanguardia nel quartiere a luci rosse di Bangkok. Da 24 anni vive nella capitale thailandese con il suo partner e intende rimanervi anche in futuro.
Originario di Winterthur, nel cantone di Zurigo, Lukas Habersaat ha imparato dapprima il mestiere di cuoco. Nel 1992, dopo varie esperienze all’estero, tra cui a Hong Kong, è stato incaricato di aprire un hotel di medie dimensioni nel cuore del quartiere a luci rosse di Patpong, a Bangkok. Il mandatario era un importante conglomerato appartenente a una famiglia tailandese-cinese, con il quale aveva già intrattenuto relazioni di affari a Hong Kong.
Lo stabilimento alberghiero si è focalizzato sulla comunità omosessuale, che a quei tempi veniva ancora ignorata in Thailandia. Espatriati e turisti occidentali hanno rapidamente approfittato di questa offerta, che si è guadagnata una buona reputazione. Il modello di successo si basa su due principi: la tolleranza vissuta e la protezione dei giovani. Ne è nato così un punto d’incontro, una sorta di piattaforma di scambio che ha superato le questioni dell’orientamento sessuale, stabilendo un buon mix tra i clienti.
A fianco di questa attività, Lukas Habersaat si è occupato della consulenza e dello sviluppo di diversi ristoranti. Da alcuni anni ha assunto anche la proprietà di due ristoranti, che gestisce assieme al suo partner thailandese. Grazie anche a questo rapporto di lunga data, che si è concretizzato in un’unione registrata in Svizzera, il 56enne zurighese è riuscito a coltivare ottimi contatti personali e professionali con la popolazione locale e con il mondo degli affari thailandese.
Recentemente Lukas Habersaat ha lasciato il suo incarico di manager dell’albergo per consacrarsi alla gestione di immobili. Affitta appartamenti a clienti thailandesi e stranieri.
swissinfo.ch: Lei vive da 24 anni in Thailandia. Come si è integrato e come si sente oggi in questo paese?
Lukas Habersaat: Avendo già vissuto a Hong Kong, mi sono sentito idealmente preparato al mio arrivo a Bangkok. Altrimenti non avrei retto più di tre mesi. Tutto era un po’ più difficile: le dimensioni della città, il caos dei trasporti, il sistema bancario, l’etica del lavoro, i problemi di comunicazione.
Mi sono quindi messo a imparare la lingua e ho dedicato molto tempo allo sviluppo dell’albergo. Sono stato ben accolto nel mio quartiere. Oggi, per me è quasi come un villaggio, in cui tutti si conoscono e si sentono bene.
Qui ho la mia famiglia, i miei amici thailandesi e stranieri, il mio lavoro. Ho ottenuto il permesso di residenza (Residency). Se ce la faccio, voglio rimanere in Thailandia.
swissinfo.ch: Si nota che lei parla correntemente la lingua thailandese, alquanto difficile da imparare per noi. Come ha potuto raggiungere questo livello di padronanza della lingua locale e che importanza ha per lei?
L.H:. Sono stati necessari diversi tentativi. Dopo un primo corso intensivo di tre mesi, mi sono ritrovato piuttosto sfiduciato riguardo alle mie capacità di lettura e scrittura. Dopo una pausa, il secondo e il terzo tentativo hanno avuto più successo. Col passare del tempo ho acquisito una maggiore dimestichezza con questa lingua e, inoltre, ho abbandonato l’idea di riuscire a scrivere in thailandese.
Ora, padroneggiando questa lingua, ho accesso alle persone e al loro mondo. Anche i contatti con i miei quasi 50 dipendenti sono diventati molto più semplici e sono riuscito a creare un buon clima di lavoro. Le persone sono più facilmente pronte ad aiutare e cooperare, se si parla la loro lingua. E se non ci si arrabbia quando le cose non funzionano bene, come siamo abituati noi svizzeri.
swissinfo.ch: Per quanto concerne le questioni di sussistenza e di previdenza per la vecchiaia, come funziona per lei?
L.H:. I mezzi di sussistenza e di previdenza sono legati al reddito, alle possibilità di risparmio e al modo con il quale si reinvestono i propri averi. Non ci sono assicurazioni sociali come quelle di cui disponiamo in Svizzera. La questione della previdenza per la vecchiaia si pone quindi a livello individuale, anche se per tradizione la famiglia e la propria rete sociale svolgono spesso un ruolo di sostegno.
In Thailandia pago delle tasse sul reddito, che vengono detratte direttamente dallo stipendio dichiarato. Ho stipulato un’assicurazione sanitaria qui in Thailandia. I premi sono molto più bassi rispetto a quelli pagati in Svizzera, mentre le prestazioni medico-sanitarie reggono il confronto. Pago inoltre regolarmente i contributi per l’Assicurazione per la vecchiaia e i superstiti (AVS) in Svizzera.
swissinfo.ch: Segue la politica thailandese? In che modo influisce sul turismo?
L.H:. Nessuno tra gli attori politici, i partiti e i gruppi di interesse rimette in discussione l’importanza del turismo o cerca di nuocere intenzionalmente a questo settore. Tuttavia, le turbolenze politiche e le lotte di potere hanno un effetto dannoso. Per gli ospiti stranieri non vi è però alcun pericolo, se si tengono lontani dalle manifestazioni. Nelle raccomandazioni ufficiali sui rischi legati ai viaggi, si sconsiglia a volte troppo in fretta di recarsi in Thailandia.
swissinfo.ch: Che fascino esercita oggi questo paese e la sua gente su di lei?
L.H:. Bangkok si sviluppa e si modifica in modo estremamente rapido. Dal mio punto di vista, negli ultimi due decenni sono state prese decisioni molto azzeccate per quanto riguarda il settore dei trasporti e del traffico, come pure a livello di protezione dell’ambiente e dell’aria. Ciò ha portato ad un sostanziale miglioramento della qualità della vita.
Sono affascinato dalle infinite possibilità offerte da questa grande città, che conta due volte più abitanti della Svizzera. Per fare un esempio: nel mio campo, la gastronomia, vi sono cucine ambulanti che preparano pasti di ottima qualità per 50 baht (circa 1,70 franchi). Chi ha esigenze più elevate e vuole mangiare in un ristorante di lusso, può sborsare anche fino a 5.000 baht.
Lei è una svizzera o uno svizzero che vive all’estero? Aggiunga alle sue foto su Instagram il tag#WeAreSwissAbroad.
Le opinioni espresse in questo articolo rispecchiano la visione della persona intervistata e non corrispondono necessariamente alla posizione di swissinfo.ch.
Traduzione dal tedesco
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.