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70’000 per la messa del papa

Giovanni Paolo II durante la messa domenicale swissinfo.ch

70'000 persone hanno assistito alla messa celebrata da Giovanni Paolo II nel prato dell'Allmend a Berna.

La messa è uno dei momenti più importanti della visita del pontefice in Svizzera, che si concluderà domenica sera.

Fin dal primo mattino di domenica, circa 70’000 fedeli si sono riuniti nel prato dell’Allmend, a Berna, per assistere alla celebrazione religiosa presieduta dal pontefice.

Imponenti le misure di sicurezza: tutti i visitatori sono stati perquisiti e sono passati attraverso uno dei metal detector posti presso le 17 entrate dell’Allmend.

Saluti in quattro lingue

La cerimonia è stata aperta con i saluti rivolti nelle quattro lingue nazionali da monsignor Kurt Koch.

Il vescovo di Basilea ha poi ricordato il grande «leitmotiv» dell’azione del papa, la nuova evangelizzazione. «Anche in Svizzera abbiamo bisogno di un radicamento di questa bella fede cristiana», ha aggiunto.

Appello ai giovani

Giovanni Paolo II si è rivolto innanzitutto ai giovani svizzeri, che ha invitato a testimoniare la loro fede «con le parole, ma soprattutto con la loro vita».

E’ giunto il tempo, secondo il pontefice, «di preparare giovani generazioni di apostoli che non abbiano paura di proclamare il vangelo» e per ogni battezzato è tempo di «passare da una fede di abitudine a una fede matura, che si esprima in scelte chiare».

Preoccupazione ecumenica

Ma durante la sua omelia, il pontefice ha anche sottolineato la sua preoccupazione ecumenica, rispondendo alle critiche che hanno preceduto la sua visita.

«La celebrazione del mistero della santa Trinità costituisce ogni anno per i cristiani un appello urgente all’impegno per l’unità», ha detto, affermando la volontà della Chiesa cattolica «di avanzare sulla via di una piena comunione di tutti i cristiani».

La Svizzera – ha concluso il papa – ha una grande tradizione in fatto di rispetto per l’uomo. E’ una tradizione che sta sotto il segno della croce, la Croce Rossa». Cristiani di questo nobile paese, «siate sempre all’altezza di questo vostro glorioso passato».

Vivere l’avvenimento

La folla è eterogenea, come lo sono in motivi per presenziare alla messa papale. «È importante vedere il papa almeno una volta», confida a swissinfo Axel Gisler, cattolico di Lucerna. «Ma non si tratta solo di vederlo di persona. Anche tutta questa gente riunita è importante».

Ma non tutti sono entusiasti. «Il prato è semivuoto. Questo alla televisione non si vede», osserva con tono polemico un cattolico che preferisce non rivelare la propria identità. Che specifica: «Sono venuto qui per verificare la mia reazione di fronte ad un istituzione – il pontificato – che trovo problematica».

«L’ho visto già nel 1984, ma mi affascina ogni volta di nuovo» dice un altro fedele, proveniente dal canton Argovia. «Quel che ho visto ieri alla televisione sull’incontro dei giovani è fantastico».

Mate Dedic è un croato che abita a Zurigo. Ha già visto il papa per tre volte, in Croazia: «Ma qui l’avvenimento è più multiculturale. Persone si sono riunite per vedere quest’uomo che dà un’energia interiore. Un’energia per una convivenza pacifica».

Verso la fine della visita

Questa messa segna il secondo momento forte della visita del papa in Svizzera. Il primo si è svolto sabato sera, quando Giovanni Paolo II ha incontrato 12’000 giovani cattolici nella BernArena.

Dopo la messa domenicale, il papa incontra verso le 17 una delegazione di ex-guardie svizzera. Verso le 18.45 l’aereo del pontefice decollerà alla volta del Vaticano dall’aeroporto militare di Payerne.

swissinfo e agenzie

Secondo la polizia bernese, circa 70’000 fedeli si sono riunti nel prato dell’Allmend, presso Berna, per assistere alla messa celebrata da Giovanni Paolo II.

Alla messa non hanno partecipato rappresentanti delle chiese protestanti in Svizzera, i quali hanno declinato l’invito perché non sarebbe stati ammessi alla comunione.

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