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Auguri al papa tra speranze e timori

Joseph Ratzinger, papa Benedetto XVI, saluta i fedeli dopo la sua nomina Keystone

La nomina a papa del cardinale Ratzinger, noto per la sua linea dura, è stata accolta in modo generalmente positivo in Europa e negli USA. Delusi i latinoamericani.

Gli auguri a Benedetto XVI sono arrivati anche dalla Svizzera, dove si spera in una maggiore apertura della Chiesa cattolica.

Quella di Benedetto XVI è stata un’elezione rapida, che ha sorpreso molti osservatori, anche se il cardinale tedesco Joseph Ratzinger era citato tra i papabili. Ma si sa, chi entra papa nella cappella Sistina normalmente ne esce cardinale e Ratzinger, così come l’altro candidato, l’italiano Carlo Maria Martini, aveva in più l’handicap dell’età avanzata.

Il cardinale tedesco, che ha guidato i lavori del conclave, ha però sfatato il detto popolare. Sono bastati quattro scrutini per portare a Ratzinger la maggioranza richiesta di due terzi dei voti.

L’elezione del nuovo papa ha suscitato entusiasmo in Baviera, regione natale del cardinale tedesco che è stato anche arcivescovo di Monaco e Freising prima di essere chiamato a Roma nel 1981 da Giovanni Paolo II.

Ma se la gioia dei bavaresi è comprensibile, altri guardano con qualche timore al nuovo papa, noto per essere un conservatore. Soprattutto in America latina, dove si sperava in un papa non europeo, si percepisce una certa delusione.

Reazioni dal mondo politico

Il fatto che un tedesco sia stato eletto papa «ci riempie in Germania di una gioia particolare e anche un poco di orgoglio», ha dichiarato il presidente della Repubblica tedesca Horst Köhler. Köhler ha augurato al nuovo papa coraggio e forza e si è detto convinto che Ratzinger porterà avanti il «grande impegno del suo predecessore per la dignità dell’uomo e la pace nel mondo».

Anche il cancelliere Schröder ha inviato i suoi auguri al nuovo papa, auspicando che quest’ultimo partecipi alla Giornata della gioventù in programma a Colonia il 21 agosto.

Il presidente della Confederazione Samuel Schmid, così come altri capi di Stato e rappresentanti religiosi, ha inviato un telegramma di felicitazioni a Benedetto XVI. A nome del Consiglio federale e del popolo svizzero ha augurato a papa Ratzinger un pontificato fruttuoso.

La felicità dei vescovi svizzeri

Le chiese cattoliche svizzere hanno salutato con uno scampanio la nomina del pontefice. Amedeo Grab, vescovo di Coira e presidente della Conferenza episcopale svizzera, ritiene che con Ratzinger sia stato scelto un cardinale «che ci è vicino e che conosce alla perfezione i nostri interrogativi, i nostri problemi e le nostre gioie».

Anche il cardinale ginevrino George Cottier – che non ha partecipato al conclave perché ultraottantenne – ha salutato l’elezione di Ratzinger, sfatando l’immagine di «Panzer-Kardinal» (cardinale carro armato) che gli è stata affibbiata.

Per Cottier, che lo conosce bene, Benedetto XVI è un uomo semplice: «È qualcuno di molto erudito, che ama discutere e che ascolta molto: mi ha impressionato per la semplicità della sua vita». Per quanto riguarda il nome scelto da Ratzinger, Cottier ha ricordato che l’ultimo papa che l’ha portato, Benedetto XV è stato «un grande apostolo di pace durante la Prima guerra mondiale. Probabilmente questo ha un significato particolare per Joseph Ratzinger».

L’attesa del più conosciuto teologo svizzero e della chiesa evangelica

Più cauto nelle sue esternazioni è stato il teologo svizzero Hans Küng. Ritenuto uno dei massimi teologi cattolici del XX secolo, ma in contrasto col Vaticano che gli ha ritirato la licenza d’insegnamento, Küng ha detto che giudicherà il nuovo pontefice da suoi atti. Il teologo parla comunque di «grande delusione» per tutti quelli che speravano in un papa con un animo riformista.

«Ma bisogna aspettare», ha scritto in una dichiarazione il 77enne Küng. La carica di papa è una sfida tale che può cambiare ogni persona. Küng cita due esempi: Paolo VI che era un cardinale progressista e si è rivelato un papa conservatore e Giovanni XXIII, un conservatore rivelatosi progressista.

Anche la Chiesa evangelica svizzera ha fatto i suoi auguri al nuovo papa, dicendo di sperare in un dialogo ecumenico proficuo. I protestanti si aspettano inoltre che la Chiesa cattolica riconosca loro la dignità di chiesa cristiana.

Se a livello ufficiale poche sono le voci critiche, va però anche detto che molti sono delusi e costernati dalla scelta del nuovo papa. Uno di questi è Olivier Dinichert, che l’anno scorso ha organizzato la visita di Giovanni Paolo II ai giovani cattolici svizzeri. Per Dinichert, la scelta di Ratzinger indica la «precisa e consapevole» volontà dei cardinali di proseguire su una linea conservatrice che rifiuta qualsiasi riforma. Un atteggiamento che lascia i cattolici liberali amareggiati e frustrati e che li porta ad uscire dalla Chiesa.

swissinfo e agenzie

Joseph Ratzinger, 78 anni, è stato eletto papa al quarto scrutinio.
Assume il nome di Benedetto XVI.
Per l’elezione erano necessari i due terzi dei voti.
Al conclave sono stati ammessi i cardinali con meno di 80 anni.
115 dei 117 cardinali aventi diritto hanno preso parte alla nomina, 2 erano malati.
La fumata bianca si è avuta martedì 19 aprile verso le 18.

Le reazioni alla nomina di Joseph Ratzinger a papa Benedetto XVI sono state generalmente positive. Ma nel corso degli anni, con la sua difesa ad oltranza dell’ortodossia cattolica, il cardinale tedesco non si è creato solo degli estimatori.

Ratzinger ha ridotto al silenzio la «teologia della liberazione» in voga in America latina. È inoltre all’origine della ferma condanna dell’omosessualità da parte del Vaticano nel 1986.

Nel 2004 ha attaccato il «femminismo radicale» colpevole di mettere in pericolo i valori della famiglia e di ridurre le differenze tra uomini e donne.

Nel 2000 ha irritato le altre religioni cristiane, stabilendo il primato della Chiesa cattolica. Ha definito «assurde» le proteste della chiesa luterana.

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