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Chiese, salamini e vini: il turismo e gli arabi

Formaggini sì, ma niente vino né affettato. www.ticino-tourism.ch

Lugano Turismo ha pubblicato un prospetto in arabo in cui non figurano elementi che potrebbero disturbare i potenziali turisti di fede islamica.

Tale preoccupazione non viene però condivisa da altri uffici turistici svizzeri che hanno pubblicato brochure in arabo, come Ginevra e Svizzera Turismo.

Basta un rapido confronto fra le versioni italiana, francese o tedesca del prospetto pubblicitario di Lugano Turismo e quella in lingua araba per accorgersi di una piccola ma significativa differenza.

Nel prospetto destinato al mercato arabo non figurano infatti alcuni gioielli storico-culturali (prima ancora che religiosi) di Lugano. La cattedrale di San Lorenzo, la chiesa di Santa Maria degli Angeli o ancora la chiesa di San Rocco sono state sostituite con immagini del casinò, di negozi chic in Via Nassa oppure di alberghi di lusso. Nemmeno il tradizionale salamino ticinese (carne di maiale) è stato risparmiato: al suo posto troviamo i formaggini.

Per i responsabili di Lugano Turismo si tratta di un’azione puramente «strategica» siccome l’opuscolo in questione è semplicemente «uno strumento di lavoro per entrare in nuovi mercati». «Il nostro prospetto non sarebbe stato distribuito nei Paesi del Golfo se avessimo pubblicato immagini di monumenti religiosi nostrani», commenta Marco Sorgesa, direttore di Lugano Turismo.

Occorre tuttavia precisare che l’arabo non è parlato solo da persone di fede islamica. Vi sono infatti diverse comunità cristiane e ebraiche la cui lingua madre è l’arabo.

Perplessità della comunità islamica

Il prospetto di Lugano Turismo aveva suscitato non poche perplessità alla vigilia di Natale 2004 ed è addirittura approdato sui banchi del parlamento cittadino. «Non è una dimostrazione di rispetto rinunciare ai simboli religiosi e agli elementi che caratterizzano la nostra società», ha osservato la consigliera comunale di Lugano Simonetta Perucchi Borsa.

Ma nemmeno i rappresentanti della comunità islamica hanno mostrato comprensione per la scelta di Lugano Turismo. «L’Islam riconosce l’esistenza del Cattolicesimo e gli arabi sanno molto bene che vi sono chiese in Europa», afferma Hassan El Araby, rappresentante della comunità islamica in Ticino.

Ginevra non rinuncia alla cattedrale di San Pietro e alla Riforma

Sulla scorta del «caso luganese», swissinfo ha effettuato una piccola indagine presso gli uffici di turismo di altre città svizzere.

Innanzitutto, va sottolineato che nessuna città svizzera offre una versione araba del proprio sito Internet. La maggior parte si limita alla lingua locale e all’inglese, alcune città aggiungono le altre lingue nazionali, lo spagnolo oppure il giapponese. Il più poliglotta è l’ufficio di turismo di Lucerna, il cui sito Internet è disponibile anche in russo, portoghese, cinese, coreano…

Per quanto riguarda le pubblicazioni su carta solo Genève Tourisme offre ai turisti arabi un opuscolo nella loro lingua madre. Confrontandolo con le versioni in francese e inglese non si nota alcuna censura.

In copertina figura la cattedrale ginevrina di San Pietro in cui nella prima metà del XVI secolo Calvino ha predicato la Riforma. Nel prospetto troviamo anche una fotografia del Muro dei Riformatori che raffigura i quattro padri della Riforma protestante (Farel, Calvino, De Beze e Knox). La fotografia è addirittura molto più grande nella versione araba rispetto a quella francese o inglese dell’opuscolo.

Svizzera Turismo non censura l’alcool

È risaputo che la religione islamica vieta il consumo di alcool. Ciò non ha però impedito ai responsabili di Svizzera Turismo di non nascondere nella loro brochure in arabo immagini che mostrano che in Svizzera si beve l’alcool.

Vi troviamo infatti una fotografia di due giovani signore sedute sulla terrazza di un tipico grotto ticinese sopra il Lago Maggiore e che fanno il brindisi con due bicchieri di vino rosso. Naturalmente non hanno il velo; anzi, una delle due porta un abito che lascia scoperte le braccia e le gambe al di sotto del ginocchio. Insomma, un’immagine non proprio in conformità con le prescrizioni dell’Islam tradizionale.

Quanto alle chiese, nella brochure di Svizzera Turismo se ne vedono diverse, e in particolare la Fraumünster di Zurigo.

Insomma, l’esempio di Ginevra e Svizzera Turismo dimostra che le preoccupazioni di Lugano nella pubblicazione dell’opuscolo in arabo non sono state condivise da altri operatori turistici svizzeri.

swissinfo, Nenad Stojanovic, Lugano

Nel 2003, le spese dei turisti stranieri hanno portato all’economia svizzera 12,6 miliardi di franchi, ossia il 3% del Prodotto interno lordo (PIL).
Nel 2003, 28,6 milioni di visitatori hanno pernottato in Svizzera; nessun Paese arabo ha superato la quota di 100’000 pernottamenti.
In Ticino su 2,4 milioni di pernottamenti 1,1 erano visitatori provenienti dall’estero.

Il prospetto di Lugano Turismo destinato al mercato arabo suscita reazioni perché censura elementi, come chiese o salamini, che potrebbero turbare la sensibilità religiosa dei destinatari.

L’opuscolo turistico di Ginevra in lingua araba non nasconde invece la cattedrale di San Pietro e il Muro dei Riformatori.

Anche nella brochure in arabo di Svizzera Turismo sono visibili alcune chiese, fra cui la Fraumünster di Zurigo, così come altre immagini che in teoria potrebbero avere difficoltà a penetrare nel mercato arabo.

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