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Il governo dà il benvenuto al Dalai Lama

Mano nella mano: il ministro Pascal Couchepin e il Dalai Lama Keystone

Il ministro dell'interno Pascal Couchepin si è incontrato a Zurigo col Dalai Lama nell'ambito di un convegno su «Timore e paura».

Per non irritare la Cina, ufficialmente l’incontro non ha avuto contenuti politici. Couchepin ha incontrato il Dalai Lama nel suo ruolo di capo spirituale dei tibetani.

Il ministro dell’interno elvetico, Pascal Couchepin, ha incontrato giovedì il Dalai Lama. Nel corso di un convegno al Politecnico federale di Zurigo, Couchepin si è rivolto al capo spirituale dei tibetani affermando che «la sua visita in Svizzera non è motivo di timore, ma rappresenta semmai l’occasione per superare ogni forma di paura in tutti i campi della vita privata e pubblica e cercare la via del dialogo».

La dichiarazione alludeva al titolo del simposio «Timore e paura». Forse, implicitamente, alludeva anche ai timori cinesi legati alla figura del Dalai Lama e alla situazione tibetana.

Colloquio privato

A margine del convegno, il ministro svizzero dell’interno ha avuto un colloquio privato con Tenzin Gyatso, al quale la stampa non ha potuto assistere. Stando ad una nota, Couchepin ha ricevuto il XIV Dalai Lama in qualità di «capo spiriturale dei buddisti tibetani». Per non irritare la Cina, l’incontro non ha avuto un carattere politico.

«Nel corso di questo colloquio» ha raccontato il Dalai Lama «ho prima di tutto espresso la mia gratitudine al governo svizzero per i 2000 tibetani che hanno trovato accoglienza in questo paese e che qui si trovano bene».

Il Dalai Lama non ha fornito dettagli sui contenuti del colloquio. «Buona parte di quanto ci siamo detti deve restare segreto». Un gesto di riguardo nei confronti della Cina? «La Svizzera», ha dichiarato il Dalai Lama, «sa che non sono intenzionato a perseguire l’indipendenza. In questo senso potrebbe dare alla Cina una certa sicurezza e aiutarla ad eliminare i timori, così che in base ad una reciproca fiducia si possa trovare una soluzione per il Tibet».

Domande esistenziali

Couchepin ha dato il benvenuto al Dalai Lama in nome del Consiglio federale durante il simposio. «La sua presenza in Svizzera», ha dichiarato Couchepin «ha riunito un numero straordinario di persone che chiedono a lei risposte a domande esistenziali».

«Siamo molto felici», ha continuato Couchepin, «di poter discutere i rapporti tra scienze esatte ed umanistiche in sua presenza». Secondo il ministro, timore e paura sono concetti che tutti conoscono, ma che pochi riescono a descrivere con precisione.

In relazione al tema del convegno, il consigliere federale ha citato Sant’Agostino, che cercò spiegazioni filosofiche e spirituali in relazione all’occupazione di Roma da parte dei Barbari e più tardi dei Vandali.

Avvicinare le tradizioni

Couchepin ha precisato che la sua intenzione non è in nessun caso quella di mettere in concorrenza fra loro la tradizione cristiana con quelle buddista. Incontri come quello odierno – ha affermato – permettono al contrario di avvicinare le due tradizioni.

«La storia delle nostre tradizioni spirituali e culturali fa di noi quello che siamo», ha continuato Couchepin. A suo avviso, ogni nuova generazione ha il dovere di cercare soluzioni creative e innovative per i problemi del suo tempo. In questo campo, il Dalai Lama offre un ottimo esempio.

Dopo i vari incontri e le visite degli ultimi giorni il Dalai Lama – che è arrivato in Svizzera martedì per un soggiorno che durerà complessivamente dodici giorni – inizierà da domani ad impartire lezioni sui principi fondamentali del buddismo all’Hallenstadion di Zurigo.

swissinfo e agenzie

L’incontro tra Couchepin e il Dalai Lama è durato una quarantina di minuti e si è svolto in un’atmosfera amichevole e distesa.

Si è parlato di temi come l’attuale situazione nella Regione autonoma del Tibet, la questione delle libertà religiose e culturali, l’integrazione dell’importante comunità tibetana in Svizzera, le trattative tra i rappresentanti del Dalai Lama e il governo cinese e il progetto di restauro del Tempio di Ramoche a Lhasa finanziato dalla Confederazione.

Il consigliere federale Couchepin ha anche parlato del suo recente viaggio in Tibet. Da parte sua, il Dalai Lama ha ringraziato la Svizzera per l’accoglienza accordata in passato ai profughi tibetani.

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