Storia Quei villaggi che hanno dovuto fare spazio ai bacini idrici Precedente Seguente Nel 1974, Emosson, in Vallese, è stata inondata per produrre energia elettrica, inghiottendo anche il bacino più piccolo del Lac de Barberine, che era già stato arginato nel 1924. Keystone / Gassmann Un secolo fa il fabbisogno di elettricità aumentò drasticamente. Nel 1920 il villaggio di pescatori di Oberriet, nei pressi di Eglisau, fu sacrificato per una diga. Qundici delle 17 case furono demolite e 80 abitanti dovettero traslocare. ETH-Bibliothek Zürich, Bildarchiv Nel 1922, il villaggio di Innerthal, nel Canton Svitto, dovette essere abbandonato per fare posto al lago Wägital e la chiesa fu fatta saltare in aria. ETH_Bibliothek Zürich, Bildarchiv Negli anni '30, nei pressi di Einsiedeln fu costruito il più grande bacino idrico della Svizzera; 55 fattorie scomparvero e più di 1'700 persone dovettero trasferirsi. La maggior parte delle famiglie emigrò negli Stati Uniti. ETH-Bibliothek Zürich, Bildarchiv Il villaggio di Zervreila, nel Canton Grigioni, è stato inondato nel 1957. Il ristorante Zerveila è stato costruito più in alto con il legno delle case inondate ed esiste ancora oggi. ETH-Bibliothek Zürich, Bildarchiv / Jules Geiger La diga nella valle di Göschenen, nel Cantone Uri, è stata completata nel 1960. L'alpeggio è stato sommerso nel 1963. Keystone / Leonard Von Matt La località termale di Bad Bonn, famosa da secoli, è stata inondata nel 1963. Keystone / Joe Widmer Fotografia 1 Fotografia 2 Fotografia 3 Fotografia 4 Fotografia 5 Fotografia 6 Fotografia 7 Questo contenuto è stato pubblicato al 01 dicembre 2022 - 14:19 Ester Unterfinger Altri articoli di quest’autore / autrice Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui. Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.
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