Studio, meno della metà del pianeta in democrazia nel 2021
(Keystone-ATS) Meno della metà della popolazione mondiale ha chiuso il 2021 in democrazia, con solo 21 Paesi su 165 definibili in “piena democrazia”; e l’Afghanistan è ora classificato come il Paese meno democratico del mondo.
È quanto emerge da uno studio del gruppo britannico The Economist, pubblicato oggi.
Secondo questo studio della divisione di ricerca e analisi (EIU) del gruppo, il Democracy Index 2021 è sceso da 5,37 nel 2020 a 5,28, il più grande calo annuale dal 2010. “I risultati riflettono l’impatto negativo della pandemia sulla democrazia e la libertà nel mondo per il secondo anno consecutivo, con la notevole estensione del potere statale e l’erosione delle libertà individuali”, secondo lo studio.
In Europa, la Spagna passa così nel 2021 dallo status di “democrazia completa” a quello di “democrazia imperfetta”, unendosi alla Francia che ha questo status dal 2020. In questa categoria compaiono anche Stati Uniti, Israele e Sud Africa. Svizzera Svezia, Lussemburgo e Regno Unito (che però perde due posizioni e si avvicina a democrazie in crisi) sono nella prima categoria della classifica, così come Corea del Sud, Giappone, Mauritius e Costa Rica.
Nella categoria “regime ibrido” figurano in particolare Bangladesh, Senegal, Ucraina, Hong Kong, Tunisia, che hanno registrato uno dei cali maggiori.
Tra i “regimi autoritari” si annoverano Algeria, Egitto, Russia, Ruanda, Vietnam, Cina. In fondo alla classifica, l’Afghanistan, in mano ai talebani da sei mesi, è ora il Paese considerato il meno democratico del mondo.