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Svizzera-ONU: Cassis, “pronti ad assumerci responsabilità”

Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis KEYSTONE/EPA/JASON SZENES sda-ats

(Keystone-ATS) Lo scorso giugno, proponendo la propria candidatura al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, “la Svizzera ha dimostrato di essere pronta ad assumersi la responsabilità per salvaguardare la pace e la sicurezza nel mondo”.

È quanto ha dichiarato oggi il presidente della Confederazione Ignazio Cassis esprimendosi davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

“Da tempo siamo impegnati a rendere più efficace il Consiglio di Sicurezza, a rendere più trasparente il suo lavoro e a coinvolgere tutti gli attori interessati. Continueremo a farlo nell’ambito del nostro mandato”, ha spiegato il ticinese.

La Svizzera vuole inoltre promuovere una pace sostenibile mettendo a disposizione la sua lunga esperienza in merito e quella nella prevenzione dei conflitti, proteggere la popolazione civile impegnandosi a rispettare il diritto internazionale umanitario e i diritti umani e agire per la sicurezza climatica.

Nel suo discorso, Cassis ha ripetutamente condannato la guerra russa contro l’Ucraina. “Permettetemi di dire chiaramente che questa aggressione militare viola i principi più elementari della Carta”, ha dichiarato il presidente della Confederazione, facendo appello alla Russia affinché ponga immediatamente fine al conflitto e alle violenze in Ucraina.

Le conseguenze di questa guerra – ha affermato il consigliere federale – si ripercuoteranno su tutto il mondo e andranno ad aggiungersi alle molte altre crisi globali che l’ONU non deve dimenticare.

Neutralità della Svizzera

Il presidente della Confederazione ha insistito sul fatto che la Svizzera è un Paese neutrale. “Ci impegniamo a sostenere i principi di libertà, democrazia e stato di diritto, valori sanciti dalla nostra Costituzione federale”, ha dichiarato.

Oggi quasi nessun continente è risparmiato dai conflitti armati, ha detto. “È intollerabile e ciò dovrebbe allarmarci: gravi violazioni dei diritti umani sono foriere di una possibile escalation di violenza e instabilità”.

Il ticinese ha ricordato che 20 anni fa la Svizzera ha parlato per la prima volta come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite e ha sottolineato il fatto che è l’unico Paese ad aver aderito all’ONU attraverso un voto popolare. Il sì degli Svizzeri di allora, ha detto, dimostra la convergenza tra i valori e gli obiettivi delle Nazioni Unite e quelli della Svizzera. “È per questo che ci sentiamo così strettamente legati alla Carta delle Nazioni Unite”.

I principi sanciti dalla Carta sono oggi più importanti che mai, ha affermato. “Stiamo vivendo un momento di svolta, per noi stessi, per la Carta delle Nazioni Unite e per l’intero pianeta”, ha dichiarato.

La Svizzera nel Consiglio di sicurezza

Cassis ha ringraziato l’Assemblea per il forte mandato affidato alla Svizzera con la sua elezione dello scorso giugno in seno al Consiglio di Sicurezza. La Confederazione, nel suo lavoro in questo organo, attribuisce particolare importanza a una maggiore partecipazione delle donne ai processi di pace. Vuole lavorare per la protezione della popolazione civile e per il rispetto del diritto umanitario internazionale e dei diritti umani.

Numerose sfide urgenti ci attendono al varco: la crescente insicurezza alimentare, gli alti prezzi dell’energia, la sicurezza energetica, i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l’inquinamento ambientale. Inoltre, non bisogna dimenticare che la pandemia di coronavirus e le sue gravi conseguenze economiche e sociali non sono ancora state superate.

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