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La gioia del design elvetico in mostra alla Design Week milanese

Interni
© Melania Dalle Grave e Agnese Bedini

Dalla sperimentazione alla produzione, dalla progettazione alla commercializzazione. Quest'anno alla Milano Design Week, Presenza Svizzera e la Fondazione svizzera per la cultura Pro Helvetia esplorano l'intero processo che porta dall'idea alla creazione di un prodotto, puntando i riflettori sulla gioia di questo atto creativo.   

Presenza Svizzera e Pro Helvetia, per il secondo anno consecutivo insieme alla House of Switzerland, presentano un folto gruppo di giovani designer, mettendo a loro disposizione la piattaforma milanese su cui esprimersi e proporre le loro creazioni a un pubblico internazionale e ai media. 

“Milano è la culla del nostro lavoro di designer – racconta Nadja Sträuble, CEO e direttrice creativa dello studio SULA di Zurigo – ed esserci è pura gioia”. Alla mostra collettiva elvetica in via Garibaldi nel cuore del Fuorisalone meneghino, Nadja Sträuble e il suo lavoro rappresentano il culmine di un percorso che riunisce designer emergenti, studi di produzione, università, marchi e gallerie d’arte di tutta la Svizzera.  

A Milano Nadja Sträuble presenta la nuova collezione estiva tutta colorata di oggetti “per trascorrere – come dice lei – con gioia le ore serali estive”: bicchieri e piatti, teli da bagno e borse da pic-nic, sdraio e ombrelloni. Quarantotto oggetti differenti progettati dal suo studio SULA per Micasa. 

La gioia, il tema dell’anno

Gioia non a caso. Quest’anno il tema scelto ruota proprio attorno a questo sentimento.  “Alle e ai designer – racconta Marie Mayoly di Pro Helvetia e co-direttrice creativa della House of Switzerland – sono state poste domande che li spingessero a esplorare il loro legame emotivo con il proprio lavoro”. Così le installazioni situate all’interno e intorno alla Casa degli Artisti ci invitano a riflettere sull’appagamento che troviamo nel design.

Esterni
Lo spettatore è accolto nella House of Switzerland dal gioco gigante. © Melania Dalle Grave e Agnese Bedini

Una gioia che passa anche attraverso i temi attuali molto cari soprattutto ai giovani come la circolarità e il riciclaggio dei materiali, il benessere e il legame del design con la natura. “I progetti – continua Marie Mayoly – offrono un’interpretazione unica della gioia sprigionata dall’ingegno e dall’innovazione. Che si tratti di azioni momentanee che possono suscitare una reazione pura e di spontanea meraviglia, o che si tratti di sensazioni più profonde e complesse vissute in un contesto socialmente più sfaccettato, la gioia è un sentimento che ci è molto familiare”.  

Esplorando le sfumature della gioia la mostra vuole promuovere una cultura che renda fruibile nella maniera più equa possibile il mondo del design. E l’allestimento della Casa degli Artisti è particolarmente gioioso con altalene fruibili dal pubblico per una, due e tre persone, che pendono dal soffitto sorrette da corde da arrampicata colorate. O il gioco di antica memoria della pallina che scende lungo i binari che occupano tutta la parte della casa (vedi foto). 

Dai talenti emergenti ai designer affermati

Il percorso della mostra inizia idealmente dai “talenti emergenti” che utilizzano la piattaforma milanese per farsi conoscere, per creare i primi contatti con il mondo dell’industria e con i media. Giovani designer, scelti da una giuria indipendente composta da specialisti, confrontati per la prima volta con un pubblico internazionale e perciò sostenuti da Pro Helvetia: “Li abbiamo seguiti prima della settimana del design – ci racconta ancora Marie Mayoly – mettendo a loro disposizione degli  specialisti che li hanno formati per affrontare possibili clienti e capire come comportarsi con i media”. Qui si distinguono in particolare un robot “gentile” dalle movenze poetiche ideato proprio per non aver paura dei robot, le scarpe riciclabili per bambini e ragazzi come pure i tappeti creati proprio con le corde da arrampicata.  

Dal progetto alla commercializzazione 

Il passo successivo della presenza elvetica a Milano è la sezione “In Collaboration”. Di cosa si tratta, già lo indica il titolo della sezione: qui si passa dall’idea alla produzione. In mostra il lavoro di quattro studi, due dei quali scelti dallo Design Swiss Award, che presentano oggetti prodotti in collaborazione con aziende svizzere e marchi esteri.  

Il percorso continua idealmente con i lavori di alcune scuole di design elvetiche. Si va dalla collaborazione della scuola d’arte di Losanna ECAL con il marchio zurighese Freitag (interessante la camera dello studente che si può impacchettare in pochi minuti per traslocare). La visione ecologica della scuola d’arte di Zugo (che fa riflettere sul cambiamento climatico con un’installazione sulla terrazza del secondo piano) e la gioia del giardino interpretata dalla scuola d’arte basilese. 

La fondazione per la cultura Pro Helvetia e l’agenzia del Dipartimento degli affari esteri Presenza Svizzera (che promuove l’immagine della Svizzera all’estero) hanno instaurato un progetto di collaborazione triennale per puntare i riflettori sul futuro e sul dinamismo del design svizzero e mostrarlo a un pubblico globale alla Milano Design Week. Con un tema nuovo ogni anno, la House of Switzerland rappresenta l’apice concreto del progetto, con la sua sede nella Casa degli Artisti di Brera a Milano.

Partita dai giovani talenti emergenti, idealmente la mostra si chiude da dove abbiamo iniziato. Da Nadja Sträuble e dalla sua produzione di oggetti per vivere con la massima gioia l’estate che arriva. Mai come quest’anno i responsabili del design svizzero hanno puntato tanto alla realizzazione concreta del lavoro creativo. 

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