Con il boom dell'orologeria svizzera dopo il 2010, molti marchi hanno investito in fabbriche o musei nuovi di zecca. Progettati dai più grandi architetti, questi edifici celebrano la grandezza di un'industria che sta attraversando una delle crisi più gravi della sua storia.
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Giornalista e viceresponsabile della redazione che raggruppa le tre lingue nazionali di swissinfo.ch (tedesco, francese italiano). In precedenza, redattore presso Teletext e rts.ch.
Thomas Kern è nato in Svizzera nel 1965. Dopo una formazione di fotografo a Zurigo, ha iniziato a lavorare come fotoreporter nel 1989. Nel 1990 ha fondato l'agenzia fotografica svizzera Lookat Photos. Thomas Kern ha vinto due volte il World Press Award e ha ottenuto diversi riconoscimenti in Svizzera. Il suo lavoro è stato esposto in varie mostre ed è rappresentato in diverse collezioni.
Edifici spettacolari destinati ad entrare a far parte del patrimonio architettonico svizzero o vetrine appariscenti che simboleggiano una mania di grandezza fuori luogo? Associandosi ai più grandi architetti del mondo, negli ultimi anni molte aziende hanno messo da parte la discrezione e il conservatorismo che generalmente caratterizzano il microcosmo dell’orologeria svizzera.
Da Ginevra a Bienne, passando per la Valle di Joux, nel paesaggio fioriscono progetti architettonici finanziati con centinaia di milioni di franchi da marchi di orologi. È una manna dal cielo per gli uffici turistici regionali, che sempre più spesso inseriscono nei loro volantini le visite alle officine di produzione.
Per molti marchi di alta gamma, l’obiettivo è quello di portare i clienti nelle fabbriche e introdurli in un mondo spettacolare che glorifica la manualità e la storia del marchio. Le operazioni più delicate dell’orologeria, come la satinatura, la granitura circolare o l’assemblaggio dei movimenti, occupano un posto di primo piano. Le linee di produzione automatizzate rimangono ben nascoste ai visitatori per non distruggere l’accurata messa in scena della magia dell’orologeria.
Con costruzioni che lasciano un segno indelebile nel patrimonio architettonico di una città o di una regione, le case orologiaie cercano anche di perpetuare la loro esistenza e di stabilire la loro atemporalità. Quest’ultimo è un valore centrale per l’industria orologiera di lusso svizzera, duramente colpita dalla crisi del coronavirus, in un’epoca in cui nessuno ha più bisogno di un orologio per leggere l’ora.
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