Swisscom, clienti telefonano di più e guardano più televisione
(Keystone-ATS) Anche le telecomunicazioni cambiano in tempi di coronavirus: Swisscom ha rilevato un aumento delle telefonate, sia in Svizzera che a livello internazionale. Pure il consumo di televisione e di servizi di streaming è in crescita.
“Non posso fornire cifre precise, ma negli ultimi giorni vi è stata una chiara tendenza in tal senso”, afferma il presidente della direzione Urs Schaeppi in un’intervista pubblicata oggi da Le Temps. Le reti del principale operatore telecom elvetico dispongono comunque ancora di riserve per far fronte alla progressione della domanda, ha assicurato il Ceo.
Il fatturato non dovrebbe peraltro beneficiare di questa tendenza, poiché la maggior parte dei servizi consumati viene fatturata in modo forfettario, sia per le chiamate che per il ricorso a internet. “È possibile, tuttavia, che guadagneremo più soldi grazie ai film noleggiati o acquistati singolarmente dai nostri clienti. Ma questo sarà marginale. Quindi la crisi attuale non ha un effetto né positivo né negativo a breve termine”, ha detto il manager 60enne.
La situazione potrebbe però cambiare con il perdurare della crisi. “Credo che potrebbe accelerare il processo di digitalizzazione della Svizzera”, si dice convinto il dirigente svizzero con diploma di ingegnere al Politecnico di Zurigo e laurea in economia a San Gallo.
Sul fronte interno, l’azienda – che è quotata in borsa ma appartiene al 51% alla Confederazione – si è adattata promuovendo il telelavoro e la collaborazione a distanza. Sono state anche introdotte restrizioni di viaggio all’estero. “Incoraggiamo i nostri dipendenti che sono in grado di farlo a lavorare da casa: è facile per gli operatori dei call center e per i dipendenti commerciali, ma naturalmente impossibile per quelli che lavorano nei nostri negozi”, osserva Schaeppi.
Anche l’affiliata italiana di Swisscom Fastweb, che conta 2500 collaboratori, ricorre ove possibile al telelavoro, un modo operativo che ostacola “solo lievemente” il buon funzionamento dell’azienda.
Il Ceo è tornato anche sulle moratorie sulle antenne 5G in vigore nei cantoni di Vaud e Ginevra: decisioni di cui Schaeppi si rammarica, perché a suo avviso implicano ritardi nello sviluppo delle reti che difficilmente potranno essere recuperati in seguito.
Riguardo al tema sempre caldo del suo stipendio – l’anno scorso ha incassato 1,8 milioni di franchi – Schaeppi dice di vedere svantaggi nel volerlo limitare, come sta discutendo attualmente il parlamento. “La fissazione di un limite massimo per il salario del presidente della direzione di Swisscom avrebbe conseguenze sull’intera scala salariale all’interno dell’azienda: di conseguenza, diventeremmo un datore di lavoro molto meno attraente”, sostiene il dirigente, sottolineando che Swisscom è in competizione con gruppi quali Google e IBM per procacciarsi i cosiddetti talenti.