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Swissmedic: pillola contraccettiva, medici valutino meglio rischi

(Keystone-ATS) BERNA – Le pillole contraccettive che contengono drospirenone non sono più pericolose di altri preparati disponibili sul mercato. Sono le conclusioni di Swissmedic pubblicate oggi al termine della valutazione effettuata sulla base della documentazione disponibile. L’Istituto svizzero di prodotti terapeutici lancia tuttavia un appello alla prudenza.
Per tutte le pillole contraccettive, il rischio di tromboembolia venosa è più alto nel corso del primo anno di assunzione, ha indicato Swissmedic. Quelle contenenti il principio attivo drospirenone si situano nella fascia di rischio degli altri preparati.
Le conclusioni di Swissmedic si basano in particolare su due studi dell’agosto scorso provenienti dai Paesi Bassi e dalla Danimarca. Le ricerche fanno seguito al decesso per embolia polmonare di una giovane svizzera a metà settembre per il quale era stata incriminata la pillola “Yaz” del gruppo tedesco Bayer.
A fine maggio un’altra pillola dello stesso produttore, “Yasmin”, era già stata messa sotto accusa: una giovane zurighese era rimsta seriamente handicappata dopo essere stata colpita da un’embolia polmonare. In quell’occasione Bayer aveva parlato di “un caso raro e isolato di effetti collaterali”, e aveva precisato che questi sono conosciuti e menzionati sul foglietto illustrativo.Nuove raccomandazioni
Al termine della sua analisi, l’Istituto formula nuove raccomandazioni: i contraccettivi orali combinati non dovrebbero essere prescritti se non dopo un colloquio approfondito con il medico. Se la donna presenta un fattore di rischio – in particolare precedenti famigliari, sovrappeso, tabagismo, età- occorre rinunciare alla pillola e utilizzare un metodo contraccettivo non ormonale.
“Yasmin” e “Yaz” sono pillole di nuova generazione. Stando ai dati più recenti, il rischio di complicazioni tromboemboliche è leggermente inferiore a quello riscontrato nelle pillole di terza generazione ma superiore a quello registrato nelle pillole di seconda generazione, ha precisato il portavoce di Swissmedic Joachim Gross. Lo stesso ha indicato che questi nuovi risultati saranno in futuro integrati sui foglietti illustrativi.
Dal 1990 sono stati segnalati nove decessi dovuti ad embolia polmonare legata all’assunzione di una pillola contraccettiva. Il primo risale al 1991 e l’ultimo al 2009. Quattro delle donne colpite presentavano almeno un fattore di rischio.

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