TF: caso Hildebrand, respinto ricorso ex informatico
(Keystone-ATS) Il Tribunale federale (TF) ha respinto il ricorso dell’ex informatico della banca Sarasin che aveva trasmesso informazioni su transazioni dell’allora presidente della Banca nazionale svizzera (BNS) Philipp Hildebrand e della consorte.
La pena pecuniaria inflitta dalla giustizia zurighese è quindi confermata.
Le indiscrezioni avevano causato nel gennaio 2012 le dimissioni del presidente della BNS. L’informatico era stato giudicato colpevole dal Tribunale cantonale zurighese di violazione del segreto bancario e gli era stata inflitta una pena pecuniaria di 70 aliquote giornaliere da 30 franchi, sospese con la condizionale per due anni.
Il TF, in una sentenza pubblicata oggi, ha respinto le argomentazioni del ricorrente. Quest’ultimo sosteneva di essere stato messo sotto pressione dal suo avvocato e dal leader carismatico dell’UDC Christoph Blocher, intervenuto nel corso della vicenda.
Secondo la corte di Losanna, questa versione è semplicemente una ricostruzione fatta a posteriori dall’imputato, che era perfettamente a conoscenza dei suoi obblighi derivanti dal segreto bancario.
L’informatico della Sarasin fotografò nel novembre 2011 schermate di estratti-conto bancari di Hildebrand, giudicandole sospette, e le consegnò al suo ex compagno di scuola e avvocato Hermann Lei – gran consigliere turgoviese dell’UDC – che le trasmise a sua volta a Blocher e a un giornalista della “Weltwoche”. Quest’ultimo le pubblicò, inducendo Hildebrand a dimettersi.
Le transazioni riguardavano l’acquisto di 504’000 dollari per 400’000 franchi che la moglie di Hildebrand, utilizzando un conto bancario del marito apparentemente a sua insaputa, aveva effettuato il 15 agosto 2011. Il 6 settembre successivo la BNS introdusse il cambio minimo di 1,20 franchi per un euro. E i dollari, riconvertiti in franchi il 4 ottobre, garantirono alla coppia Hildebrand un sostanzioso guadagno.