TF: caso Sun Yang, giudice aveva attaccato Cina per uccisione cani
(Keystone-ATS) Ci sono le dure critiche rivolte da uno dei giudici nei confronti della Cina per la pratica dell’abbattimento dei cani dietro l’annullamento della sospensione per doping della star del nuoto cinese Sun Yang.
Il Tribunale federale (TF) ha pubblicato oggi le motivazioni della sua decisione, risalente allo scorso dicembre.
Sun Yang, più volte medagliato ai Giochi olimpici, era stato condannato nel febbraio 2020 dal Tribunale arbitrale dello sport (TAS) a uno stop di otto anni dell’attività. Il 29enne, fenomeno delle medie e lunghe distanze a stile libero, dopo un controllo a sorpresa nel 2018 fece distruggere a colpi di martello le fiale contenenti i suoi campioni di sangue e urina, impedendo lo svolgimento dei test.
Il cinese aveva però fatto ricorso al TF, protestando per il ruolo di Franco Frattini, già ministro degli esteri in due governi Berlusconi, e ottenendo lo scorso mese l’annullamento della squalifica. Il politico e magistrato era presidente del collegio di tre membri del TAS chiamato a esprimersi sulla vicenda e il team legale di Sun Yang ne chiedeva la sostituzione.
In particolare, nel mirino erano finiti una serie di tweet di Frattini in cui, per usare un eufemismo, non veniva espressa stima per il popolo cinese, a causa del trattamento riservato agli animali. L’italiano aveva denunciato l’uccisione di cani e il consumo della loro carne durante una festa locale.
I post erano stati definiti dalla squadra del nuotatore inaccettabili, tanto da mettere in dubbio l’imparzialità del giudice. Oggi il TF conferma come siano proprio queste posizioni a essere all’origine della sua decisione di annullare la sospensione, che potenzialmente spalanca in modo clamoroso le porte delle Olimpiadi estive di Tokyo per Sun Yang.
Nelle sue considerazioni, la prima Corte di diritto civile precisa che un giudice può esprimere le proprie opinioni su un social media, ma deve farlo con la moderazione che la sua carica gli impone. Invece, Frattini si era lanciato in espressioni con riferimenti alla pelle dei cinesi. Ulteriore aggravante, i tweet sono successivi alla sua nomina a presidente del collegio del TAS. Perciò, i dubbi avanzati sulla presunta imparzialità dell’italiano sono fondati: il tribunale deve dunque formulare un nuovo verdetto, in una composizione differente.
Gli otto anni inflitti a Sun Yang sono stati una delle sentenze più spettacolari della storia recente del TAS, sia per la severità sia per lo statuto dell’atleta, comunque già risultato positivo a uno stimolante nel 2014. Il primatista mondiale sui 1500 metri è infatti uno dei nuotatori più forti e vincenti degli ultimi anni e nel suo Paese è considerato una sorta di eroe nazionale.
(sentenza 4A_318/2020 del 22 dicembre 2020)