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Tumori: bambini penalizzati, sviluppo farmaci e terapie a rilento

Keystone-SDA

I bambini affetti da tumore sono gravemente penalizzati nell'ambito dello sviluppo di nuovi farmaci e terapie.

(Keystone-ATS) Nel settore si procede molto lentamente, poiché il cancro infantile è una malattia rara e in quanto tale è poco redditizia per le case farmaceutiche. Lo denuncia l’organizzazione Cancro Infantile in Svizzera in occasione della giornata mondiale sul tema che si celebra oggi.

Nella Confederazione ogni anno circa 350 bambini e adolescenti ricevono una diagnosi di tumore, si legge in un comunicato. Quando ciò avviene questi giovani e loro famiglie vedono crollare il mondo intorno a loro. Da quel momento in poi la loro vita è afflitta da preoccupazioni, paure e da un profondo senso di incertezza. Nonostante le buone possibilità di guarigione, quasi ogni settimana il cancro miete una nuova vittima. Inoltre molti ex pazienti oncologici pediatrici soffrono per gli effetti tardivi della malattia e della terapia.

Per continuare a dare ancora maggior sostegno alle persone colpite nel 2015 le maggiori organizzazioni che si occupano di tumori infantili nel paese hanno fondato l’organizzazione Cancro Infantile in Svizzera. “La nostra più grande speranza è che in futuro tutti i bambini possano essere curati, che gli effetti tardivi delle terapie siano ridotti al minimo e le persone colpite ricevano il miglior sostegno e la migliore assistenza possibili”, afferma il professore Nicolas von der Weid, presidente dell’organizzazione e responsabile del reparto di ematologia oncologica dell’Ospedale pediatrico universitario di Basilea (UKBB), citato nella nota.

Lo sviluppo di farmaci procede a rilento nell’ambito dell’industria farmaceutica. Per questo motivo la ricerca in questo campo viene spesso condotta presso gli ospedali pediatrici e gli istituti di ricerca accademici, che sono tuttavia svantaggiati da una carenza cronica di finanziamenti e si affidano a donazioni e finanziamenti esterni. “Negli ultimi anni abbiamo finanziato la ricerca sul cancro pediatrico con oltre 1,1 milioni di franchi, ma questo non è assolutamente sufficiente: se in futuro vorremo garantire ai bambini malati di cancro le migliori e più moderne terapie possibili la ricerca ha urgente bisogno di maggiori finanziamenti”, argomenta Von der Weid.

Anche dopo cure efficaci, l’80% circa degli ex pazienti deve comunque affrontare effetti che “possono essere molto gravi, comparire solo a distanza di anni, talvolta compromettendo radicalmente la qualità della vita e le prospettive future delle persone affette: tutto questo rende ancora più fondamentali i servizi di supporto non soltanto medico, ma anche psicosociale”, spiega Elena Guarnaccia, direttrice ad interim di Cancro Infantile in Svizzera, a sua volta citata nel documento per la stampa.

Per fornire un migliore supporto alle persone colpite e ai loro familiari nel 2017 l’organismo ha istituito un servizio d’assistenza, che funge da sportello di contatto unico per i ex pazienti di tutta la Svizzera, colmando così una lacuna assistenziale. Nonostante in anni recenti i servizi di assistenza siano migliorati, per gli ex pazienti le sfide, in particolare nel campo dell’integrazione scolastica e professionale, rimangono comunque significative, conclude l’associazione.

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