Bachelet (Onu), verso escalation guerra civile in Birmania
(Keystone-ATS) La Birmania rischia una “allarmante” escalation della guerra civile dovuta alla crescente rivolta nel Paese contro la giunta militare: lo ha detto l’Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, al Consiglio Onu per i Diritti Umani.
Bachelet ha sottolineato che il tempo per intensificare gli sforzi e ripristinare la democrazia in Birmania da parte di Paesi terzi sta per scadere. Intanto, ha aggiunto, la situazione dei diritti umani è deteriorata notevolmente: “Il conflitto, la povertà e gli effetti della pandemia sono in forte aumento e il Paese affronta un vortice di repressione, violenza e collasso economico”, ha commentato.
In questo scenario, di fronte alla “schiacciante repressione dei diritti fondamentali”, il movimento di resistenza armata è in continua crescita, ha proseguito: “Queste tendenze inquietanti suggeriscono la possibilità allarmante di un’escalation della guerra civile”.
Bachelet ha quindi esortato i Paesi a sostenere un processo politico che coinvolga tutte le parti, affermando che l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (Asean) e le potenze influenti dovrebbero utilizzare incentivi e disincentivi “per fermare il colpo di Stato militare e la disperata spirale di violenza”.
“La stabilità della Birmania e il percorso verso la democrazia e la prosperità sono stati sacrificati negli ultimi mesi per alimentare le ambizioni di un’élite militare privilegiata e radicata”, ha detto l’Alta Commissaria per i Diritti Umani. “Le conseguenze nazionali sono terribili e tragiche: anche le conseguenze regionali potrebbero essere profonde – ha precisato -. La comunità internazionale deve raddoppiare i suoi sforzi per ripristinare la democrazia e prevenire conflitti più ampi prima che sia troppo tardi”.