Calo record delle ore lavorate in Svizzera

(Keystone-ATS) Durante la pandemia si è lavorato di meno in Svizzera e le statistiche arrivano a certificarlo.
Nel 2020 il numero totale delle ore prestate a livello professionale è ammontato a 7,6 miliardi, in calo del 3,7% rispetto all’anno prima, con punte del -29% per il ramo alberghiero e della ristorazione.
La flessione annua è la più forte da quando si raccolgono i dati, cioè dal 1991, sottolinea l’Ufficio federale di statistica (UST) in un comunicato odierno. Hanno contribuito alla tendenza sia il numero di impieghi (-0,7%), sia la durata settimanale effettiva del lavoro per impiego (-5,5%). Il numero delle ore si è così attestato a un livello inferiore a quello del 2015.
La contrazione ha riguardato in misura pressoché identica donne (-3,8%) e uomini (-3,7%), mentre si osservano disparità più sensibili fra stranieri (-4,4%) e svizzeri (-3,4%), nonché fra indipendenti (-5,5%) e dipendenti (-4,5%). Oltre al comparto degli hotel e dei ristoranti hanno sofferto quelli delle attività artistiche e di intrattenimento (-14%), dei trasporti (-7%) e del commercio (-6%).
È per contro notevolmente aumentato il numero di ore d’assenza, che è più che raddoppiato, passando da 368 milioni (2019) a 946 milioni (2020). Hanno pesato il lavoro ridotto dei lavoratori dipendenti (39% del totale), la malattia o gli infortuni (31%) e le assenze dovute ad altri motivi, per esempio per persone in quarantena legate al Covid-19 o per limitazioni nell’attività degli indipendenti durante la pandemia (22%).
Tra il 2019 e il 2020 la durata media annua delle assenze dovute al lavoro ridotto è passata da 0,2 a 67 ore per impiego, quella per motivi di salute da 46 a 54 ore, quella per “altri motivi” da 8 a 38 ore. Non sono invece cambiate di molto le assenze generate dal servizio militare o civile, dai congedi maternità, dal maltempo, dai conflitti di lavoro, nonché dai doveri personali o familiari.
In un confronto internazionale la Svizzera presenta una contrazione delle ore lavorative meno marcata di paesi come Italia, Grecia, Portogallo e Spagna (tutti -11%), Austria (-9%) e Francia (-7%). La pandemia ha avuto un influsso minore su altre nazioni quali Ungheria, Polonia, Norvegia, Paesi Bassi e Danimarca (che segna la diminuzione più contenuta: -2%). Non sono noti i dati di Germania e Regno Unito.