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CN: sì a Comando ciber dell’esercito

Viola Amherd ha sostenuto in aula la creazione di un Comando ad per la ciberdifesa e di un battaglione ciber KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) L’esercito deve essere potenziato con un Comando ad hoc per la ciberdifesa e un battaglione ciber. Ne è convinto il Consiglio nazionale che oggi ha sostenuto quasi all’unanimità il progetto governativo volto a modificare la legge sull’esercito e la sua organizzazione.

Per rispondere alle minacce attuali, dal 2024 il Consiglio federale intende in particolare trasformare la Base d’aiuto alla condotta (BAC) in un Comando ciber. Quest’ultimo dovrà fornire le capacità chiave militari negli ambiti monitoraggio della situazione, ciberdifesa, prestazioni TIC, aiuto alla condotta, crittologia e guerra elettronica, ha spiegato Rocco Cattaneo (PLR/TI) a nome della commissione.

Lo sviluppo in questo senso delle forze armate è iniziato nel 2018 e durerà fino al 31 dicembre 2022. Sin dall’inizio è emerso come in singoli ambiti occorrano adeguamenti, in parte già avviati con misure correttive interne. In alcuni settori è però necessaria una revisione della legge militare (LM), dell’ordinanza dell’Assemblea federale sull’organizzazione dell’esercito (OEs) e di altre basi legali.

Battaglione ciber

Negli anni a venire l’esercito prevede di aumentare gli effettivi di personale nel settore ciber. Dal primo gennaio 2022 verranno creati un battaglione ciber e uno stato maggiore specializzato e l’effettivo della milizia in questo ambito verrà quindi aumentato dagli attuali 206 a 575 militari.

Per migliorare ulteriormente la qualità dell’istruzione degli specialisti ciber di milizia, l’istruzione in seno all’esercito sarà integrata da uno stage in cooperazione con partner esterni, per esempio aziende elettriche o forze di polizia. In questo modo sarà possibile approfondire e ampliare le capacità apprese e successivamente farne beneficiare l’esercito.

Aviazione militare

Attualmente la Svizzera non dispone per l’aviazione militare di alcuna organizzazione paragonabile all’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC). Con il suo progetto il Governo vuole ora creare le basi legali per un’Autorità dell’aviazione militare che garantisca la sicurezza delle Forze aeree.

In particolare si dovranno evitare eventi imprevisti o incidenti nello spazio aereo, nonché garantire meglio la vigilanza e la regolamentazione dell’aviazione militare. A tale scopo è necessario un adeguamento della legge sulla navigazione aerea, ha precisato la ministra della difesa Viola Amherd.

Le inchieste che coinvolgono l’aviazione militare non saranno però affidate a una commissione extraparlamentare, ma all’autorità di sorveglianza. Con 111 voti contro 80, i deputati hanno respinto una proposta proveniente dalla sinistra e dai Verdi liberali. Tale commissione non porterebbe alcun valore aggiunto, ha sottolineato con successo Jacqueline de Quattro (PLR/VD).

Manifestazioni civili

Il Consiglio federale intende pure potenziare l’appoggio a manifestazioni civili da parte dell’esercito, impiegando anche le reclute nell’istruzione di base e non solo i militari in ferma continuata o i militari nei corsi di ripetizione.

Per manifestazioni di importanza nazionale o internazionale, l’esercito potrà inoltre fornire prestazioni in misura limitata anche senza una sostanziale utilità per l’istruzione o l’esercitazione. Con questa deroga il Consiglio federale tiene conto del fatto che questi eventi non potrebbero praticamente più essere organizzati senza l’appoggio dell’esercito, ha rilevato Cattaneo.

Il PS e i Verdi liberali hanno tentato invano di convincere il plenum che la messa a disposizione gratuita di soldati senza che la loro istruzione ne possa beneficiare costituisce un utilizzo abusivo dell’esercito. Ma le loro proposte sono state respinte.

Ferma continuata

La revisione comprende ulteriori modifiche relative ai militari in ferma continuata, per i quali è previsto un aumento della durata del servizio da 280 a 300 giorni. Questo prolungamento deve consentire di meglio rispondere ai bisogni dell’esercito.

La revisione contempla pure una serie di serie di modifiche legali e organizzative per quanto attiene al servizio d’appoggio, oppure ai compiti nel contesto di minaccia odierno, ai diritti e agli obblighi dei militari così come alla sanità militare.

Infine, secondo il progetto, sarà ottimizzata anche la valutazione del potenziale di minaccia o di abuso da parte dei militari in occasione del reclutamento e della consegna dell’arma.

Il dossier passa ora al Consiglio degli Stati.

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