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Cpi libera ex leader miliziano del Centrafrica dopo ritiro accuse

Maxime Mokom era imputato per crimini di guerra e crimini contro l'umanità per le presunte atrocità commesse contro musulmani nella Repubblica Centrafricana. Keystone/AP Pool Reuters/PIROSCHKA VAN DE WOUW sda-ats

(Keystone-ATS) La Corte penale internazionale (Cpi) ha liberato l’ex leader di una milizia della Repubblica Centrafricana Maxime Mokom, dopo la caduta delle accuse contro di lui.

Mokom è stato liberato martedì, ha precisato la Cpi. Era imputato per crimini di guerra e crimini contro l’umanità per le presunte atrocità commesse contro i civili di fede musulmana nella Repubblica Centrafricana dalla sua auto-proclamata milizia di auto-difesa nel 2013 e nel 2014. Egli ha negato le accuse, dicendo lo scorso agosto ai giudici della Cpi di “essersi dedicato alla ricerca della pace”.

Il procuratore ha affermato che il suo ufficio ha concluso che “non ci sono più ragionevoli prospettive di condanna durante il processo, anche se le accuse fossero confermate”. Khan ha spiegato che la decisione di ritirare le accuse da parte della Cpi è stata presa dopo aver considerato tutte le prove e “cambiate le circostanza relative alla disponibilità dei testimoni”. Questi ultimi, molti dei quali “fondamentali”, non sono reperibili ed è “improbabile” che le indagini in corso “diano nuove prove”.

Khan ha detto che si riserva il diritto di chiedere un nuovo mandato di arresto se vengono alla luce nuovi fatti. Il procuratore capo della Cpi ha indirizzato poi un messaggio ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime parlando di “notizia sgradita”.

Tra i paesi più poveri del mondo, la Repubblica centrafricana è stata immersa in un sanguinoso conflitto settario dopo che i ribelli Seleka, una coalizione di gruppi armati composta principalmente da musulmani, avevano deposto il presidente François Bozize all’inizio del 2013. Le milizie di Mokom si erano formate in reazione alla presa della capitale Bangui da parte dei Seleka.

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