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In salute solo 14 delle 71 specie ittiche autoctone

La "salute" dei pesci autoctoni in Svizzera è precaria. KEYSTONE/ENNIO LEANZA sda-ats

(Keystone-ATS) Cinquantasette delle 71 specie ittiche autoctone sono in pericolo o addirittura minacciate di estinzione.

È quanto emerge da uno studio pubblicato oggi dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM). 43 specie sono inserite nella Lista Rossa, nove delle quali sono già estinte.

Lo stato di pericolo di 71 pesci e ciclostomi autoctoni (anguille per esempio) è stato determinato secondo i criteri dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN), si legge in un comunicato. Solo 14 specie sono classificate come “non a rischio” secondo i principi applicati.

Tra le specie già estinte ci sono lo storione, l’alosa, il salmone e il salmone del Danubio, tipicamente tutti pesci migratori. 15 specie sono minacciate di estinzione, ovvero sono già diventate rare nei fiumi e laghi svizzeri. Un esempio? L’anguilla.

Otto specie sono “altamente minacciate”. Ad esempio, il numero di amari, trote di fiume e di lago e temoli sta diminuendo quasi dappertutto. Undici specie sono “vulnerabili”, ad esempio il salmerino, l’alborella e il vairone. Nove specie sono potenzialmente a rischio: carpe, coregoni e barbi.

Le 14 specie “non a rischio” comprendono il pesce persico, il luccio, la lasca, il gardon e il pesce gatto. Per cinque specie, i dati e le conoscenze disponibili non sono sufficienti per assegnare loro uno status di pericolo.

La valutazione si basa su circa 70 mila osservazioni, di cui l’87% in acque correnti e il 13% in acque ferme. La nuova Lista Rossa sostituisce quella del 2007. Secondo l’UFAM, non si registrano inversioni di tendenza: il numero di specie ittiche minacciate continua ad aumentare, con un conseguente declino della biodiversità.

Le cause principali dell’allarmante declino dei pesci sono le innumerevoli strutture presenti su laghi, fiumi e torrenti. Sponde cementate, fondali sigillati e sbarramenti limitano fortemente le possibilità di vita dei pesci.

“In Svizzera, le acque sono tra gli ecosistemi più colpiti dalle attività umane”, scrive l’Ufficio federale dell’ambiente. La fauna ittica è quella che più risente del generale deterioramento delle condizioni delle acque. La Lista Rossa del 2007 aveva già reso evidente la precarietà della situazione dei pesci.

Le popolazioni ittiche possono essere preservate solo se il loro habitat è protetto da misure efficaci. La politica della Confederazione, ad esempio, si concentra sulla rinaturazione dei fiumi. Inoltre, è necessario migliorare la qualità dell’acqua.

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