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Telelavoro sempre più offerto nelle inserzioni di ricerca personale

Lavorare a casa permette una migliore conciliabilità con la vita familiare. KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER sda-ats

(Keystone-ATS) La proporzione di aziende che allettano i candidati con opzioni di telelavoro è in costante aumento: la possibilità di lavorare almeno parzialmente da casa viene ormai menzionata nell’8,8% degli annunci di impiego in Svizzera.

Il dato emerge da un’indagine del portale di reclutamento Indeed, che ha analizzato le inserzioni pubblicate sui siti web delle grandi aziende o direttamente sul portale stesso. Le cifre mostrano che con la pandemia e il conseguente temporaneo obbligo dell’ufficio domestico l’home office ha guadagnato enormemente in termini di accettazione: prima del coronavirus il telelavoro era menzionato solo nel 2,6% degli annunci di lavoro. La quota è andata espandendosi continuamente nei due anni di Covid.

I datori di lavoro elvetici sono comunque ancora piuttosto riluttanti a offrire lo smart working, perlomeno se li si confronta con i loro colleghi di Germania e Austria, dove il lavoro a distanza è menzionato dal 13% degli operatori in cerca di personale. Anche in questi paesi l’offerta in questione è più che triplicata durante la pandemia. In Francia e in Italia, invece, la quota di chi propone l’approccio domestico all’impiego è molto più bassa, rispettivamente al 6,5% e al 6,8%.

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