Tunisia: arrestato sindacalista, protesta l’Ugtt
(Keystone-ATS) Il potente sindacato tunisino Ugtt protesta oggi a causa dell’arresto di uno dei suoi dirigenti, dopo il discorso di ieri del presidente Kais Saied che ha denunciato una strumentalizzazione del diritto di sciopero per fini politici.
L’arresto di Anis Kaabi, segretario generale del sindacato delle autostrade, membro dell’Ugtt, è “un duro colpo al lavoro sindacale, una violazione dei diritti sindacali e delle convenzioni internazionali” firmate dalla Tunisia per il rispetto delle libertà sindacali e il diritto di sciopero, ha affermato l’Ugtt in un comunicato. Il sindacato, presente in tutti i rami dell’economia tunisina, conta un milione di aderenti e il suo ruolo nella transizione della Tunisia verso la democrazia venne premiato nel 2015 con il Premio Nobel per la Pace assegnato a un Quartetto che riuniva altre tre organizzazioni della società civile.
Chiedendo il “rilascio immediato” di Kaabi, l’Ugtt denuncia “gli attacchi ai diritti e alle libertà sindacali”, sottolineando che l’arresto è avvenuto “immediatamente” dopo un discorso del presidente Saied nella caserma della Guardia Nazionale a Al Aouina”, a Tunisi. In un video del discorso, Saied ha denunciato “coloro che bloccano le strade e minacciano di bloccare le autostrade”, ritenendo che “non debbano più beneficiare dell’impunità. “Il diritto di organizzarsi è garantito dal Costituzione ma non può diventare una copertura per fini politici”, ha detto.
L’Ugtt ha sottolineato la natura “legale” dello sciopero di due giorni legato alle rivendicazioni salariali alle barriere autostradali, caratterizzato dalla non detrazione del pedaggio. Per l’Ugtt, Kaabi è accusato per aver “arrecato danni patrimoniali” alla società pubblica autostradale e quindi alle casse dello Stato. Per tutta risposta il sindacato ha già annunciato un secondo sciopero di tre giorni degli operatori ai caselli autostradali a partire dal 12 febbraio prossimo.