Venezuela: Maduro appoggia idea di moneta latinoamericana

(Keystone-ATS) Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha manifestato ieri il suo sostegno all’iniziativa dei presidenti di Argentina e Brasile, Alberto Fernández e Luiz Inacio Lula da Silva di proporre la creazione di una “moneta comune latinoamericana”.
“Annuncio – ha dichiarato oggi a Caracas – che il Venezuela è preparato, e sostiene l’iniziativa per creare una moneta latinoamericana e caraibica” per “l’indipendenza, l’unione e la liberazione” della regione.
Il capo dello stato venezuelano non ha partecipato all’ultimo momento al VII Vertice della Comunità degli Stati latinoamericani e dei Caraibi (Celac) giustificando la sua decisione attraverso un comunicato ufficiale del ministero degli Esteri per l’esistenza di “un piano elaborato all’interno della destra neofascista, il cui obiettivo era di realizzare a Buenos Aires una serie di attacchi contro la nostra delegazione”.
Il portale di notizie oppositore La Patilla ha indicato che al suo posto è giunto in Argentina, a bordo di un aereo privato che ha fatto scalo in Bolivia, il ministro degli Esteri, Yvan Gil Pinto.
Cile scettico
Il Cile ha invece reagito con scetticismo alla proposta di una moneta comune latinoamericana.
“Noi ci troviamo bene con la nostra politica monetaria. Quella avanzata è una idea di cui, per prima cosa, ci preoccuperemo di capire la portata”, ha detto il ministro delle Finanze, Mario Marcel.
Oltre a sottolineare che a livello di monete comuni esiste solo l’esperienza dell’Europa con l’euro, ha ricordato che per essa “c’era prima un’integrazione commerciale, e poi doganale, e solo successivamente è arrivata l’integrazione monetaria, che implica non solo avere una moneta comune, ma anche una banca centrale sovranazionale che definisce una politica monetaria comune dei paesi che utilizzano quella valuta”.
Marcel ha quindi accennato alla crisi economica europea tra il 2010 e il 2021 e ha aggiunto che “c’è anche bisogno di un grado significativo di coordinamento della politica fiscale, per il quale, nel caso dell’Unione Europea, sono stati approvati una serie di nuovi regolamenti”.