UBS nervosa in borsa, dapprima ai massimi e poi in netto ribasso
UBS fa le capriole in borsa, mostrando nervosismo nel suo corso: sulla scia dei risultati superiori alle attese e dell'aumento del dividendo l'azione è partita bene, segnando un massimo pluriennale a 32,88 franchi, ma è poi andata bruscamente calando.
(Keystone-ATS) Alle 10.00 perdeva il 4% a poco più di 30 franchi, a fronte di un mercato generalmente orientato a un ribasso frazionale.
A pesare, stando agli operatori, è il sentimento di generale debolezza dei mercati azionari in un momento di grande incertezza relativa alle ripercussioni dei dazi dell’amministrazione americana, come pure le discussioni in corso riguardo ai nuovi requisiti di capitale cui UBS potrebbe dover sottostare. JPMorgan stima che l’istituto potrebbe aver bisogno di mezzi propri supplementari per 15-25 miliardi di dollari, l’equivalente di 14-23 miliardi di franchi.
Malgrado il vistoso arretramento odierno dall’inizio dell’anno l’azione UBS ha guadagnato il 7% e di tutto rispetto rimane anche la performance sull’arco di dodici mesi: +19%.
Quello della banca oggi guidata da Sergio Ermotti è peraltro un titolo per investitori con i nervi d’acciaio: nel 2007, prima della crisi finanziaria, aveva raggiunto il massimo assoluto di oltre 75 franchi, prima di crollare a 8 franchi nel 2009, quando la società era stata salvata dal tracollo grazie all’intervento della Confederazione. Il corso si era poi ripreso per precipitare nuovamente a 7 franchi nel momento più buio della pandemia, nel marzo 2020. Gli anni successivi erano stati di crescita.
Nel 2023 il minimo dell’anno, a 14 franchi, era stato toccato il 20 marzo, il giorno dopo l’annuncio (domenicale, viste le pressioni provenienti dall’estero) dell’acquisizione di Credit Suisse, grazie ancora una volta ad ampissime garanzie statali. Con il tempo però il mercato sembra essersi convinto che UBS abbia fatto un buon affare nel fagocitare il concorrente. Ha avuto un impatto positivo anche il fatto che il rapporto della commissione parlamentare d’inchiesta sul tema pubblicato in dicembre non ha portato alla luce aspetti negativi per la banca.