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UDC: Blocher lascia direzione, Marco Chiesa proposto vicepresidente

Christoph Blocher. KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) A dieci anni dalla sua “espulsione” dal Consiglio federale, l’imprenditore miliardario Christoph Blocher lascia il comitato direttivo dell’Unione democratica di centro (UDC). Lo ha comunicato oggi ai media il presidente del partito Albert Rösti.

Quest’ultimo si riproporrà quale presidente e la consigliera nazionale Céline Amaudruz (GE) quale vicepresidente. Il secondo vicepresidente, Oskar Freysinger (VS), non intende più ripresentarsi, come anche Thomas Aeschi, consigliere nazionale democentrista di Zugo e attualmente capogruppo alle Camere federali.

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Quali futuri vicepresidenti sono stati scelti il consigliere nazionale ticinese Marco Chiesa e la consigliera nazionale per i Grigioni Magdalena Martullo-Blocher, figlia di Christoph, e CEO di Ems Chemie.

Da ricordare che Walter Frey, ex consigliere nazionale, responsabile della comunicazione, lascia anch’egli la direzione del partito. Al suo posto è stato proposto Marcel Dettling (SZ). Quale responsabile della strategia al posto di Christoph Blocher è stato scelto Adrian Amstutz (BE).

Tutte queste decisioni verranno sottoposte ai delegati dell’UDC che si riuniranno il prossimo 24 di marzo a Klosters (GR).

Davanti ai media, Céline Amaudruz si è detta contenta della scelta del ticinese Chiesa e di Martullo Blocher, perché finalmente viene integrata la lingua italiana negli organi direttivi e aumentato il numero di donne nei piani alti del partito.

Quanto a Christoph Blocher, l’ex ministro di giustizia e polizia non intende abbassare le armi. Esce dalla direzione del partito, ma rimane in politica per contrastare la strisciante adesione all’Ue mediante l’inviso accordo istituzionale, come affermato da Rösti.

In un breve discorso, Christoph Blocher ha affrmato che le scelte dell’UDC tengono conto delle diverse componenti geografiche del partito e dei diversi ambienti rappresentati. Insomma, gli organi direttivi dovrebbero essere in futuro meno “zurigocentrici”.

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