Una nuova legge che rafforza i diritti dei bambini
Il 1. luglio è entrata in vigore la nuova legge federale sul rapimento internazionale di minori. Secondo i difensori dei diritti dei bambini, i minori rapiti da un genitore che poi si rifugia all'estero sono ora meglio tutelati.
Ogni anno le autorità svizzere si occupano di circa 200 casi di rapimento internazionale di bambini; i più piccoli sono coinvolti nella disputa tra genitori separati, spesso di nazionalità diversa. Nel 2008, il 73% dei rapimenti è stato opera della madre.
Dal 1. luglio 2009 è in vigore la nuova legge federale sul rapimento internazionale di minori, così come la Convenzione dell’Aja del 1980 sugli aspetti civili del rapimento internazionale dei bambini. Il trattato internazionale prescrive il rapido ritorno a casa dei minori rapiti.
La nuova legge, ritengono gli esperti attivi nella protezione dei bambini, dovrebbe semplificare e abbreviare le procedure di ritorno dei minori, spesso lunghe e complesse. Dovrebbe inoltre favorire la risoluzione delle vertenze tramite la mediazione e la conciliazione.
«È una legge moderna per la Svizzera», commenta a swissinfo Andrea Hauri della Fondazione svizzera per la protezione dell’infanzia.
«Nei casi di rapimento internazionale – prosegue – la legge darà maggior risalto agli interessi del bambino e solleciterà i genitori a trovare soluzioni mediate. Prevede inoltre l’intervento di una rete di esperti a sostegno del bambino».
Anche per Michael Marugg, consulente legale presso la fondazione per la gioventù Pro Juventute, la nuova legge comporterà «sostanziali differenze».
«I diritti dei bambini – sottolinea – avranno maggior peso rispetto al passato».
Una lunga separazione da un genitore, seguita da un ricongiungimento caratterizzato da tensioni, può avere un impatto destabilizzante sul bambino. Secondo gli esperti, un ritorno rapido del minore nell’ambiente domestico tradizionale riduce il sentimento di sradicamento.
Per contribuire ad accelerare le procedure, la nuova legge prevede che le richieste per il ritorno di bambini rapiti siano trattate da un’unica istanza giuridica, ovvero il tribunale cantonale. Le decisioni giudiziarie potranno essere impugnate in un secondo tempo dinanzi al Tribunale federale.
Punti deboli
Tra le innovazioni introdotte dalla legge vi è la creazione di una rete svizzera di esperti di protezione dei minori, mediatori, avvocati dei bambini, assistenti sociali specializzati e professionisti nell’ambito della salute psichica. La rete è stata costituita dalla Fondazione svizzera del servizio sociale internazionale (FSSSI).
Questa organizzazione non governativa, che dispone di agenti in 140 paesi, offre consulenze legali ed organizza sessioni terapeutiche e di mediazione.
La fondazione si dice tutto sommato soddisfatta della nuova legge, sebbene non sia chiaro come e quando le autorità faranno appello ai servizi della rete di esperti. La nuova legge, biasima inoltre la FSSSI, concerne esclusivamente i rapimenti da altri paesi verso la Svizzera ed è applicabile soltanto alle nazioni che hanno ratificato la Convenzione dell’Aja.
Il fatto di permettere ai bambini di essere ascoltati e rappresentati separatamente dai loro genitori, constata ad ogni modo la fondazione, porterà i genitori a porre gli interessi del bambino al di sopra delle argomentazioni parentali.
Secondo Andrea Hauri, la nuova legge poteva essere più severa, in particolare sulla questione delle udienze dei bambini in tribunale. L’articolo 9 della legge prevede che il tribunale può convocare un «minore personalmente in maniera adeguata o ne incarica uno specialista, a meno che l’età del minore o altri motivi gravi vi si oppongano».
«Il termine “altri motivi” è troppo vago e va revocato», ritiene Hauri. «Un esempio è dato dalla legge sul divorzio, in cui figura una formulazione simile: nelle questioni legate a un divorzio i bambini sono chiamati a testimoniare soltanto nel dieci per cento dei casi».
Ruben tra Svizzera e Italia
Negli ultimi anni diversi casi di rapimento internazionale, come quello del piccolo Ruben Bianchi, hanno fatto molto parlare in Svizzera.
Nel 2002, un tribunale italiano aveva affidato, dopo la separazione dei genitori, la custodia di Ruben al padre, il medico sportivo italiano Stefano Bianchi. Una sentenza confermata anche dal Tribunale federale, la più alta autorità giuridica elvetica.
Nel dicembre 2003 il bambino è stato però portato in Svizzera dalla madre, l’elvetica Lucille Hunkeler, ex campionessa di ciclismo.
Hunkeler è stata arrestata in Mozambico nell’ottobre 2007 mentre stava viaggiando con Ruben, che all’epoca aveva 8 anni, e con i suoi altri due figli. La donna è stata rintracciata grazie ad un gruppo di investigatori svizzeri e italiani, dopo che i due paesi avevano spiccato un mandato d’arresto internazionale. Ruben ha così ritrovato suo padre dopo lunghe e complesse procedure.
La vicenda aveva sollevato una tale agitazione che l’allora ministro di giustizia Christoph Blocher aveva discusso del caso con l’omologo italiano Roberto Castelli. Nel corso del dibattito parlamentare sulla nuova legge sui rapimenti, Blocher disse che la faccenda si sarebbe potuta risolvere più rapidamente e semplicemente, se la nuova legge fosse già stata in vigore.
Simon Bradley, swissinfo.ch
(traduzione dall’inglese di Luigi Jorio)
La Convenzione dell’Aja del 1980 ha come fine di assicurare l’immediato rientro dei minori illecitamente trasferiti o trattenuti in uno degli Stati contraenti.
Assicura che i diritti di affidamento e di visita previsti dalla legge di uno Stato contraente siano effettivamente rispettati negli altri Stati firmatari.
La Convenzione è stata ratificata da 80 paesi, tra cui la maggior parte dei paesi europei, del Nord e Sud America, dell’Australia e da alcuni Stati africani.
Nel 2008 sono stati registrati 41’500 matrimoni in Svizzera (1’200 in più del 2007). Questa cifra è rimasta più o meno stabile nell’ultimo decennio.
Nello stesso anno ci sono stati 19’600 divorzi (19’300 nel 2007).
La legge svizzera stipula che due persone devono essere separate da almeno due anni prima di chiedere il divorzio.
In Svizzera il 48% dei matrimoni finisce con un divorzio.
111 nuovi casi nel 2008: 75 rapimenti e 36 violazioni del diritto di visita.
55 casi di rapimento dalla Svizzera, 20 rapimenti verso la Svizzera.
Il 73% dei rapimenti è opera della madre.
Nella maggior parte dei casi sono stati coinvolti bambini di età inferiore ai 7 anni.
(fonte: Autorità centrale in materia di rapimenti internazionali di minori)
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