Usa: Maine squalifica Trump dalle primarie 2024
(Keystone-ATS) Lo Stato del Maine squalifica Donald Trump dalle primarie repubblicane del prossimo anno sulla base del 14esimo emendamento della costituzione. Lo ha deciso la segretaria di Stato del Maine, Shenna Bellows, secondo quanto riportato dai media sttaunitensi.
Il Maine diventa così il secondo Stato dopo il Colorado a vietare all’ex presidente le primarie per insurrezione per i fatti del 6 gennaio 2021.
Bellows spiega che Trump non si qualifica per le primarie per il suo ruolo nel 6 gennaio. “Sono consapevole che nessun segretario di Stato ha mai privato un candidato presidenziale dell’accesso al voto sulla base della terza sezione del 14esimo emendamento. Comunque sono anche consapevole che nessun candidato presidenziale è stato mai impegnato in una insurrezione”, afferma la segretaria di Stato del Maine.
Trump ha cinque giorni per presentare appello contro la decisione presso i tribunali dello Stato. Le primari in Maine e in Colorado sono in calendario il 5 marzo.
Il 14esimo emendamento, nella “Section 3”, afferma che i funzionari pubblici che hanno giurato di sostenere la Costituzione sono banditi da futuri incarichi se coinvolti in una “insurrezione” o “rivolta” contro la costituzione stessa.
Trump presenterà obiezione giuridica
L’emendamento fu usato contro il presidente degli Stati Confederati d’America Jefferson Davis (1808-1889) e il suo vice Alexander Stephens (entrambi avevano servito al Congresso), ma da allora è stato applicato raramente e mai contro un candidato alla Casa Bianca.
La terza sezione fu introdotta per impedire che qualsiasi funzionario civile o militare che aveva servito negli Stati Uniti prima della Guerra civile riguadagnasse posizioni di autorità se aveva tradito il suo paese sostenendo la Confederazione sudista.
Trump presenterà una obiezione giuridica per prevenire che la decisione della segretaria di Stato entri in vigore, ha affermato un portavoce della campagna dell’ex presidente citato dai media americani.
Trump volle falsi certificati elettorali
Intanto è emerso che due giorni prima del 6 gennaio Trump ha cercato di far arrivare a Washington falsi certificati elettorali dagli stati del Michigan e del Wisconsin per cercare di bloccare la certificazione della vittoria di Joe Biden, e quindi capovolgere l’esito delle elezioni del 2020.
Lo riporta l’emittente televisiva statunitense Cnn citando alcune fonti, secondo le quali lo staff dell’ex presidente si è spinto anche a ipotizzare l’uso di aerei privati per far arrivare i due file nella capitale prima del 6 gennaio, giorno della certificazione della vittoria di Biden in Congresso. I falsi certificati avrebbero dovuto convincere l’allora vicepresidente Mike Pence a non certificare la vittoria del democratico.
Le e-mail e le registrazioni audio ottenute da Cnn indicano che un legale della campagna di Trump era parte delle discussioni su come consegnare i falsi certificati elettorali a Pence. Fra le persone implicate c’era anche Kenneth Chesebro, uno dei legali dell’ex presidente che si è dichiarato colpevole in Georgia, dove Trump e altre 19 persone sono accusati di aver tentato di sovvertire le elezioni del 2020, e sta collaborando anche con le autorità di Michigan, Nevada e Wisconsin.
I dettagli emersi dalla documentazione di Cnn sembrano in grado di completare alcuni dei riferimenti vaghi del procuratore speciale Jack Smith nell’ambito delle incriminazioni contro Trump.