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USA: killer CEO di UnitedHealthcare ha un volto, continua caccia

Keystone-SDA

Ha un volto il presunto killer che ieri ha freddato, sparandogli alla schiena, il CEO del colosso sanitario UnitedHealthcare Brian Thompson, lasciando forse un indizio del movente inciso sulle pallottole usate per uccidere.

(Keystone-ATS) “Stiamo per prenderlo. Siamo sulla buona strada”, ha detto oggi il sindaco Eric Adams mentre la polizia, diffondendo due nuove immagini del sospetto stavolta a faccia scoperta, puntava i riflettori sul suo ultimo domicilio conosciuto: un ostello da 130 dollari a notte dell’Upper West Side, dove l’uomo avrebbe passato la notte dormendo in camera con tre estranei.

Sono state scattate lì le foto che mostrano un giovane smilzo dai capelli scuri, addosso un giaccone verde militare col cappuccio, la maschera nera calata sul collo che rivela un sorriso amichevole da bravo ragazzo.

Grazie alle telecamere di vigilanza è stato possibile ricostruirne gli spostamenti la mattina del delitto: ecco dunque il sospetto che esce alle 06.15 dalla stazione della linea F sulla 57esima strada, verso le 06.30 parla al cellulare dirigendosi verso l’hotel Hilton, si ferma in un locale Starbucks e infine si apposta sotto l’albergo cinque minuti soltanto prima dell’arrivo della vittima. Alle 06.45 la sparatoria. Thompson, che stava entrando nell’albergo per la conferenza annuale con gli investitori, è stato dichiarato morto in ospedale meno di venti minuti dopo.

Si lavora sull’arma (potrebbe esser stata acquistata in Connecticut), sul silenziatore (ce ne sono 5 milioni registrati negli USA, ma raramente sono usati in omicidi). Gli investigatori ritengono che l’arma è una versione moderna, prodotta in Svizzera, di una rara pistola della Seconda guerra mondiale. Si tratta di una B&T VP9 (Veterinary Pistol 9mm), prodotta dalla Brügger & Thomet (ora B&T) di Thun (BE) e progettata per l’abbattimento silenzioso e umano di animali feriti o malati. Sarebbe stata acquistata in un negozio del Connecticut.

Quanto al movente, delle tre parole “Deny, Depose, Defend” (negare, deporre, difendere) incise su proiettili e bossoli trovati sul luogo del delitto, due ricalcano il titolo del libro “Delay, Deny, Defend: Why Insurance Companies Don’t Pay Claims and What You Can Do About It” in cui il giurista della Rutgers University Jay Feinman aveva analizzato nel 2010 come le compagnie assicurative negli Stati Uniti sistematicamente ritardino, neghino o difendano in tribunale il pagamento di legittimi risarcimenti per massimizzare i profitti a danno dei consumatori.

“C’erano state delle minacce. Problemi di copertura sanitaria”, aveva detto ieri alla NBC Paulette Thompson, la moglie separata del CEO assassinato. I Thompson erano da tempo in crisi coniugale: nel 2018 Brian si era trasferito in una villa vicina alla casa dove erano rimasti la consorte e i due figli. Villa che – ha reso noto la polizia del Minnesota – è stata al centro di una minaccia bomba alcune ore dopo il delitto.

UnitedHealthcare è uno dei giganti sanitari della nazione e il quartier generale alle porte di Minneapolis dove Thompson, lui stesso indagato di recente per insider trading e frode, aveva l’ufficio era stato al centro negli ultimi mesi di proteste contro una miriade di risarcimenti assicurativi negati, riporta oggi il “Wall Street Journal”.

Il People’s Action Institute, che aveva guidato le manifestazioni di aprile e luglio, ha espresso shock per l’omicidio ma usato la tragedia per evidenziare “la crisi dei rimborsi negati” in America: “sappiamo che c’è una crisi per la violenza delle armi da fuoco. C’è anche una crisi perché le assicurazioni private tra cui UnitedHealthcare non risarciscono i pazienti”.

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