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Al turismo svizzero piace l’Italia

spiaggia
Il 70,1% ha viaggiato in automobile (+19,6% rispetto al 2022). Netto aumento anche per i viaggi in aereo, scelti dal 16,3% dei vacanzieri (+30,3%). EPA/Fabio Muzzi

Nel 2023 sono stati 1,4 milioni i e le confederate in vacanza nel Belpaese. Un successo che sembra doversi ripetere quest’anno visto che oltre un quarto di coloro che faranno un viaggio estivo, si recheranno proprio in Italia. Solo una piccola parte, però, ci andrà in treno.

In Svizzera, il 73% delle persone dichiara di avere in programma di viaggiare durante l’estate, e la loro meta preferita è l’Italia. A rivelarlo è lo studio Holiday Barometer, svolto da Europ Assistance, azienda appartenente a Generali, basato sulle risposte di 1’000 persone in tutto il Paese.

La maggior parte degli e delle intervistate trascorrerà le proprie vacanze estive all’estero, mentre il 18% delle persone che hanno partecipato all’inchiesta passerà la stagione unicamente nel proprio Paese. Il 65% sceglie come meta il mare, il 31% opta invece (o anche) per una vacanza in città, mentre il 28% non rinuncia alla campagna.

Da quanto emerge dall’analisi di Generali ed Europ Assistance, il 20% prevede comunque di recarsi anche in montagna. La somma delle percentuali supera abbondantemente il 100% perché, in media, le persone intervistate fanno due o tre vacanze estive e non solo una (tendenza rilevata anche dall’Ufficio federale di statisticaCollegamento esterno).

Nel scegliere dove e come trascorrere il meritato riposo durante la stagione calda, più di un quarto (il 26%) degli svizzeri e delle svizzere opta per l’Italia. Un amore che, almeno in tema di ferie, sembra essere reciproco dal momento che anche le visite dalle italiane e degli italiani nella Confederazione sono in aumento. Dopo l’Italia, anche se con un certo distacco, i turisti e le turiste elvetiche preferiscono la Francia (scelta dal 17% delle persone intervistate) e la Spagna (dal 16%).

I numeri del turismo svizzero in Italia

In base ai dati che ci sono stati forniti dal Ministero del turismo italiano e dall’Agenzia nazionale del turismo (ENIT), sono stati oltre 6,4 milioni le viaggiatrici e i viaggiatori svizzeri che hanno varcato la frontiera italiana nel 2023. Di questi, 1,8 milioni si sono recati in Italia solo per lo shopping; 1,6 milioni hanno attraversato il Paese in transito verso altre destinazioni e 1,4 milioni vi si sono fermati per motivi di svago e vacanza.

Di questi 1,4 milioni di vacanzieri, poco più di mezzo milione, ossia 550’000, hanno scelto le destinazioni culturali e le città d’arte. Altri 372’000 hanno optato invece per le coste e la vacanza balneare. Infine, 205’000 tra viaggiatrici e viaggiatori sono stati in montagna e 116’000 hanno scelto una meta lacustre.

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Quanto si spende

Per quanto concerne il denaro a disposizione per le vacanze, quello degli svizzeri e delle svizzere è il budget più sostanzioso a livello europeo. A rivelarlo è ancora una volta lo studio di Europ Assistance.

Se per il trasporto, l’alloggio, i pasti e le attività accessorie, gli e le europee dedicano in media poco meno di 2’400 franchi (2’446 euro), le famiglie elvetiche dispongono di circa 4’000 franchi (ossia 4’073 euro). Una cifra che tra l’altro è aumentata dal 2023 quando si attestava a 3’400 franchi.

Con cosa si viaggia

Dei 6,4 milioni di svizzere e svizzeri che nel 2023 sono andati in Italia, il 70,1% ha viaggiato in automobile. La cifra di 6,4 milioni, lo ricordiamo, comprende anche i viaggi per shopping e quelli nelle città d’arte, i quali, a dipendenza dalla distanza, possono anche essere fatti in giornata e decisi all’ultimo minuto. Varianti queste, in cui spesso prevale la scelta dell’automobile.

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Va comunque notato che l’uso del mezzo privato per entrare in Italia ha avuto un balzo di quasi un quinto rispetto al 2022, segnando così un +19,6%.

In netto aumento anche i viaggi in aereo. Questi ultimi sono stati scelti dal 16,3% delle confederate e dei confederati recatisi in Italia nel 2023: un incremento del 30,3% rispetto al 2022. Solo l’11,8% delle persone ha invece viaggiato in treno (dato in diminuzione del -15, 6%) e l’1,8% è entrato da un porto (+55,6%), rilevano ancora il Ministero del turismo ed ENIT.

Scarso successo per il treno

Analizzando i dati appena elencati, sorprende il fatto che una popolazione tendenzialmente abituata a viaggiare in treno e che vive in un Paese che più di altri incoraggia gli spostamenti su rotaia, vi si affidi così poco – e sempre meno – per andare in vacanza in Italia. 

Gli elementi che entrano in gioco sono diversi. Una delle motivazioni alla base di questa tendenza viene indirettamente fornita dall’Holiday Barometer.

Nell’indagare quali criteri prevalgono nella scelta del mezzo, lo studio rivela che, nel 22% dei casi, viene fatto ricorso all’unico mezzo di trasporto possibile per raggiungere il luogo di villeggiatura in cui si ha prenotato. Spesso, se non c’è più di un modo di raggiungere una destinazione, l’unico mezzo è l’automobile.

Parole d’ordine: comodità e praticità

Oltre a ciò, lo studio rivela inoltre che, tra i criteri presi in considerazione per scegliere come raggiungere la destinazione, per il 59% delle persone intervistate comodità e praticità prevalgono sulla sostenibilità. Questo malgrado la sostenibilità dei viaggi sia un aspetto la cui importanza è in aumento. Il 57% si sposta in aereo, mentre il 40% si serve della propria auto.

Quando le tratte sono sospese

Gli elementi che portano allo scarso successo del treno, come menzionavamo sopra, sono però molteplici. Oltre alla difficoltà di raggiungere determinate destinazioni, c’è anche l’annoso problema degli scioperi.

A causa di complessità strutturali e carenza di personale, le compagnie ferroviarie di molti Paesi, negli ultimi anni, si sono dovute confrontare con dipendenti dalle braccia incrociate. Questo ha portato e tuttora porta a frequenti e talvolta inaspettati disagi per i passeggeri e le passeggere. Un rischio che, durante le ferie, si preferisce non correre.

Un viaggio più lungo del previsto

In aggiunta, se si parte da oltre San Gottardo, quest’anno, raggiungere l’Italia in treno implica un viaggio più lungo rispetto agli anni precedenti.

Un deragliamento avvenuto il 10 agosto 2023 nella galleria AlpTransit ha infatti causato danni molto ingenti. La riparazione dei binari lungo il traforo andrà avanti durante l’estate 2024 e la circolazione regolare dei mezzi riprenderà solo dal 2 settembre.

Per fare qualche esempio concreto, se per percorrere la tratta Zurigo-MilanoCollegamento esterno, prima dell’agosto 2023, servivano circa 3 ore e 15 minuti, ora ce ne vogliono 4 e 15; Zurigo-Como è passata da 2 ore e 35 a 3 e 35. Mentre se per Basilea-Milano prima ci si metteva meno di 4 ore, ora ce ne vogliono 5 e 15 minuti. Trovandosi Basilea sui confini francese e tedesco, anche i turisti e le turiste in provenienza da quei Paesi potrebbero essere ulteriormente scoraggiati dal viaggio in treno.

Forte delle cifre in crescita e della minima parte di turisti in arrivo via rotaia, l’Agenzia italiana del turismo non si dice però preoccupata. Al contrario, per la stagione in corso, prevedeCollegamento esterno un ulteriore incremento di arrivi.

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