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Nella Svizzera francese, i furti di pacchi sono in aumento

smistamento pacchi
In questo periodo dell'anno, la Posta svizzera smista in media un milione di pacchi al giorno. Keystone / Michael Buholzer

La stagione delle feste, sinonimo di picco di attività per la posta, è anche caratterizzata da un aumento dei furti di pacchi. Nella Svizzera francese, questa tendenza sta diventando sempre più preoccupante.

A dicembre, ogni giorno i centri logistici della Posta smistano fino a un milione di pacchi. Tuttavia, non tutti arrivano a destinazione. Ogni anno, più di 20’000 pacchi scompaiono senza raggiungere le persone a cui sono destinate.   

Nel 2023, sono stati denunciati 2’500 furti di questo tipo nella Svizzera francese. Nel canton Vaud, il numero di furti è raddoppiato rispetto al 2022. A Ginevra, Friburgo, Neuchâtel e Berna, gli aumenti oscillano tra il 30 e il 50%, mentre le cifre sono rimaste stabili nel Vallese e nel Giura.

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Queste statistiche, tuttavia, riflettono solo una parte della realtà poiché, in molti casi, le vittime non sporgono denuncia.

Furti casuali

Christelle, residente a Prilly (canton Vaud), ha subito diversi furti. “Quest’estate ho ordinato una macchina fotografica, ma non mi è mai arrivata. La consegna è stata confermata dal corriere, ma tornando a casa ho notato che la mia cassetta delle lettere era vuota”, racconta alla trasmissione Mise au point della RTS. 

>> Il servizio (in francese) di Mise au point:

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A questo si aggiunge un’altra delusione per il suo compagno Valentin, che non ha mai ricevuto le sue lenti a contatto del valore di oltre 200 franchi: “Chi ruba queste cose? Forse esiste un mercato nero delle lenti a contatto, ma ne dubito. È ancora più fastidioso quando si tratta di un oggetto necessario”, si lamenta Christelle.

Pacchi lasciati incustoditi

Gran parte dei pacchi rubati vengono prelevati direttamente dalle cassette postali o davanti alle abitazioni. “Mi è già capitato di vedere delle persone nello specchietto retrovisore e di dire a me stesso che le avevo già viste due strade prima”, racconta Loïc Monneret, postino nella regione di Yverdon. 

“In questo caso, non bisogna esitare a prendere l’iniziativa di allontanarsi per seminarli. E se abbiamo davvero una segnalazione chiara, netta e precisa, chiamiamo il 117 e il nostro superiore per poter agire”, precisa.

Per David Guisolan, responsabile della comunicazione della polizia vodese, non esiste un profilo tipo di ladro. “Può trattarsi di un vicino di casa o di un abitante del quartiere […] Probabilmente ci sono anche reti che prendono di mira in particolare le apparecchiature informatiche”. 

Di fronte a questa piaga, la polizia consiglia di farseli consegnare a mano e di non lasciare mai un pacco incustodito davanti alla porta di casa.

Verso una responsabilizzazione degli attori?

Per il cliente, il quadro giuridico attuale non è molto favorevole. Aurélie Gigon, responsabile legale della Federazione romanda dei consumatori e delle consumatrici (FRC), spiega che “l’acquirente è responsabile una volta che il pacco è stato consegnato”. E poiché le persone che effettuano la consegna sono libere di depositare un pacco in un luogo “considerato sicuro”, molte spedizioni vengono lasciate in luoghi aperti e accessibili a tutti, compresi i ladri.

Una situazione inaccettabile per la FRC, che ha presentato, attraverso la sua segretaria generale, la consigliera nazionale Sophie Michaud Gigon, un intervento parlamentare a Berna per modificare il quadro giuridico. “Secondo noi, il rischio dovrebbe essere trasferito al consumatore nel momento in cui conferma di aver ricevuto la merce. Questo è già previsto dalla legislazione europea e in materia di vendita internazionale di merci”, precisa Aurélie Gigon. 

La proposta non è stata ancora esaminata dal Consiglio federale. 

Rimborsi caso per caso

Nel frattempo, la clientela lesa può contare solo sulle sue assicurazioni con franchigie spesso elevate o sulla generosità dei commercianti. Alcuni, come il sito di vendita online QoQa, cercano di essere concilianti. Altri, invece, sono irremovibili.

“Ogni società ha le sue pratiche. Ciò che può accadere e che purtroppo è legale, è che il venditore si sdogani spiegando di aver spedito la merce e che non è più un suo problema”, spiega Pascal Meyer, fondatore di QoQa. 

“Noi preferiamo indagare con La Posta. Se ci rendiamo conto che c’è stato un furto, entriamo in materia rimborsando l’articolo o rispedendo il pacco. Ma questo gesto è a carico al 100% del venditore online”, precisa.

In questo periodo in cui sono spediti milioni di pacchi, è meglio quindi non perdere l’appuntamento con il postino.

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