Capanne CAS, difficile fare a meno degli elicotteri
Un terzo delle emissioni di CO2 dei rifugi del Club alpino svzzero (CAS) è legato ai voli di rifornimento, ma in molti casi non ci sono alternative.
l gatto Clooney è infelice, nella sua gabbietta pronto a decollare. Anche le parole di conforto del padrone non servono a nulla. All’inizio della stagione, con il cibo, anche il micio prende il volo verso la capanna.
Per i rifugi più frequentati, i voli di rifornimento sono necessari ogni settimana, sottolinea un articolo di SRFCollegamento esterno. Nel caso del Geltenhütte, vicino a Gstaad, la capannara Susanne Brand ne organizza ogni due settimane. E Clooney prende l’elicottero solo all’inizio e alla fine della stagione.
Che si tratti di gatti o patate, lo sforzo logistico è enorme. “A volte mi sveglio di notte e mi chiedo se ho pensato a tutto”, dice Brand.
Necessaria molta pianificazione
In un sacco un elicottero può trasportare fino a 800 chili di merce, e ogni grammo conta, ecco perché il peso esatto viene annotato su ogni contenitore.
Mentre prepara il carico, Susanne Brand pensa: “A volte meno sarebbe meglio”. Si riferisce alla vasta offerta proposta a oltre duemila metri di quota, Ma deve anche offrire una scelta ai suoi ospiti, in fondo è così che si guadagna da vivere.
Se possibile, ridurre, anche per i costi
Con diversi accorgimenti, Brand riesce a fare ricorso a un rifornimento in elicottero ogni 15 giorni. Ridurre i voli al minimo non è solo una questione di ecologia, ma anche di costi: per ogni volo bisogna infatti sborsare diverse centinaia di franchi.
Fare a meno dell’elicottero non è però possibile alla Geltenhütte, così come per molte altre capanne del Club alpino svizzero (CAS). Almeno il 90% dei circa 120 rifugi hanno bisogno di voli di rifornimento, in alcuni casi ogni settimana.
voli hanno sempre fatto discutere al CAS. Già quando i primi elicotteri fecero la loro comparsa in montagna, circa 70 anni fa, si dibatteva di voli di trasporto e turistici.
La ricerca di alternative
La consapevolezza ecologica negli ultimi anni è aumentata, osserva Philippe Wäger, responsabile di capanne e ambiente al CAS: “I soci e le sezioni riflettono su come gestire i rifugi in modo più ecologico”. Uno studio del CS ha rivelato che un terzo delle emissioni di CO2 delle capanne è legato al trasporto in elicottero.
Trovare un’alternativa non è però facile. I droni, ad esempio, non sono abbastanza efficienti, mentre la costruzione di nuove teleferiche è costosa e spesso poco ecologica.
Alcune capanne tornano a fare affidamento alla forza dei muscoli, con gruppi che si caricano la merce in spalla e la trasportano su per la montagna. Alla Gspaltenhornhütte, nell’Oberland bernese, questo permette di risparmiare un volo in elicottero. Una goccia nel mare? Non secondo il capannaro Thomas Jentsch: “Ne vale la pena, ogni chilo conta”.
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