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Le dighe sempre più importanti per proteggersi dalle inondazioni

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La diga della Grande Dixence, in Vallese, raccoglie l'acqua proveniente da 35 ghiacciai. Grande Dixence

I bacini artificiali non servono solo a produrre elettricità. Possono svolgere un ruolo centrale anche nella protezione dalle inondazioni.

La prevista centrale elettrica “Gornerli” sopra Zermatt, ai piedi del ghiacciaio del Gorner, è già stata progettata tenendo conto della protezione dalle inondazioni. La diga non fornirà solo energia, ma fungerà anche da bacino di ritenzione in caso di forti precipitazioni.

Il “Gornerli” è un esempio di come questa idea sia stata messa in pratica. Robert Boes, professore di idrologia al Politecnico di Zurigo, afferma che la protezione dalle inondazioni viene presa in considerazione nella progettazione di nuovi impianti. Ciò significa che il bacino non viene mai riempito completamente, in modo da poter continuare ad accumulare acqua in caso di tempeste.

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Visualizzazione del progetto di diga “Gornerli”, di un’altezza di 85 metri. zvg

Le centrali idroelettriche alpine hanno già un effetto di smorzamento durante le piene. Tuttavia, sono progettate essenzialmente per la produzione di energia elettrica e a seconda del periodo dell’anno i loro bacini sono più o meno pieni. “Si potrebbe pensare di non superare un certo livello d’acqua negli impianti esistenti, in modo tale da avere una funzione di protezione più elevata”, spiega Robert Boes.

La pericolosità dei laghi glaciali

La combinazione di produzione di energia elettrica e protezione dalle inondazioni è destinata a diventare sempre più importante in futuro, soprattutto a causa dei cambiamenti climatici.

Wilfried Häberli, professore emerito di glaciologia, avverte: “Oggi abbiamo una situazione mai vista prima nella storia dell’umanità nella regione alpina, ed è molto probabile che questo sviluppo continui”. Bisogna quindi prepararsi ad affrontare nuovi rischi.

Lo scioglimento dei ghiacciai sta creando dei laghi glaciali. Questi possono diventare pericolosi in caso di frane che provocano moti ondosi. Per scongiurare il pericolo, si potrebbe costruire una diga più a valle. Tuttavia, secondo Wilfried Häberli “nessuno finanzierà la costruzione di una simile diga per qualcosa che potrebbe non verificarsi mai”.

Per questo motivo negli ultimi anni è stato sviluppato il concetto di strutture multifunzionali. In altre parole, bacini che servono sia per la produzione di energia elettrica che per la protezione dalle inondazioni.

La politica deve agire

Dal profilo scientifico, la Svizzera è all’avanguardia in questo campo. Ora è importante che il mondo politico crei le condizioni quadro, avverte Häberli: “Le conoscenze di base sono disponibili. Sappiamo dove si stanno creando questi laghi. La pianificazione deve iniziare immediatamente”.

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