Come si può notare da questo dipinto, dalla vetta del Rigi la vista è spettacolare. Le Alpi, il Lago dei Quattro cantoni coi suoi battelli a vapore e sulla sinistra anche la ferrovia del San Gottardo. (akg-images)
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Un'immagine un po' più recente, con una persona che ammira il Pilatus. (Keystone)
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Una delle prime locomotive della ferrovia a cremagliera del Rigi, tra il 1860 e il 1890. (akg-images)
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Un secolo e mezzo fa, l'ascesa al Rigi doveva essere una vera e propria avventura. (akg-images)
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Panorama invernale dalla vetta, 2016. (Keystone)
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Genitori e parenti fanno visita ai loro bambini nella colonia 'Rigisunne' nel 1942. (RDB)
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Un po' di folclore svizzero per una fotografia ricordo. (Keystone)
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Pranzo di gala nel 1953. (RDB)
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La cima è ormai colonizzata da infrastrutture: stazione ferroviaria, albergo e antenna per le telecomunicazioni. (Keystone)
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Cartolina postale (data sconosciuta).
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Sopra il 'mare di nebbia' nell'inverno 2009 e bambini francesi in vacanza nel 1942. (Keystone and RDB)
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Spazzaneve all'opera nel 2005. (RDB)
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Touristi verso il 1900. (akg-images)
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È alto meno della metà rispetto alle montagne svizzere più imponenti, ma il Rigi ha sempre saputo affascinare: da scrittori come Mark Twain a pittori come JMW Turner, passando per compositori come Richard Wagner, in molti hanno vantato la sua bellezza.
Anche la regina Vittoria è stata portata sulla vetta che culmina a 1’798 metri. In un diario scritto durante la sua visita nel 1868, avrebbe apparentemente scritto: «Ci siamo divertiti».
Esattamente 200 anni fa, il 6 agosto 1816, sulla cima è stata aperta una locanda, la prima nel suo genere su una montagna svizzera.
Il John Murray Handbook, vera e propria bibbia del XIX secolo per quanto riguarda le guide di viaggio europee, scriveva che il Rigi non era particolarmente alto, ma era «situato in una posizione magnifica, con una vista spettacolare in tutte le direzioni».
Lo sviluppo delle infrastrutture è andato di pari passo con la crescente fama. Nel 1871 è stata costruita una ferrovia a cremagliera, per portare i turisti in vetta.
Negli ultimi decenni, la sua fama ha varcato i confini dell’Europa e oggi i turisti provenienti da altri continenti, tra cui molti cinesi, sono sempre più numerosi. L’anno scorso, la società che gestisce la ferrovia ha addirittura introdotto dei treni speciali destinati ai visitatori asiatici. Secondo notizie mai confermate, la scelta sarebbe anche da ricondurre al fatto che molti viaggiatori svizzeri si sarebbero lamentati della maleducazione dei turisti cinesi.
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