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Accordo sul sorvolo: cronaca di un tira e molla

Quattro anni e mezzo di trattative non sono bastati a trovare un accordo sul sorvolo del sud della Germania da parte degli aerei diretti a Kloten.

Vanificati gli sforzi che volevano trovare un compromesso tra il desiderio tedesco di meno traffico aereo e la necessità di assicurare il buon funzionamento dello scalo zurighese.

Le tappe più importanti:

Autunno 1998

La Germania chiede che le operazioni di controllo aereo esercitate dalla Svizzera sul suo territorio siano regolamentate da un accordo firmato dai due stati. Perché si giunga ad una conclusione di questo accordo, la Germania pretende che venga ridotto il numero dei voli in transito nel suo territorio aereo.

23 maggio 2000

La Germania dichiara che a partire dal 31 maggio 2001 non riterrà più validi gli accordi che fino a quel punto avevano regolamentato gli atterraggi e le partenze dall’aeroporto di Kloten. Contemporaneamente propone alla Svizzera un nuovo accordo che prevede un divieto di sorvolo durante i weekend, un divieto di sorvolo notturno (dalle 21 alle 7 di mattina) e una limitazione dei voli a 80’000 l’anno.

25 gennaio 2001

Dopo otto tornate di trattative incentrate sugli aspetti tecnici, il dossier sull’accordo passa nelle mani dei capi. I ministri dei trasporti svizzero e tedesco, Moritz Leuenberger e Kurt Bodewig, si occupano personalmente della faccenda.

23 aprile 2001

Leuenberger e Bodewig trovano un accordo di massima: limitazione dei voli a 100’000 unità l’anno, divieto di sorvolo notturno in settimana tra le 22 e le 6, divieto di sorvolo notturno durante i fine settimana fra le 20 e le 9.

14 agosto 2001

Dopo un infruttuoso incontro con Leuenberger, il ministro dei trasporti tedesco minaccia di ricorrere a misure unilaterali per limitare a 80’000 il numero dei sorvoli delle regioni meridionali della Germania.

4 settembre 2001

A Bonn si raggiunge definitivamente un consenso sul testo dell’accordo. Durante il periodo di transizione, la Svizzera non dovrà più ridurre gradualmente il numero di sorvoli e nemmeno pagare degli indennizzi ai comuni tedeschi interessati dall’inquinamento fonico.

18 ottobre 2001

L’accordo tra i due stati viene firmato a Berna dal direttore dell’Ufficio federale dell’aviazione civile, André Auer e dall’ambasciatore Reinhard Hilger. Il giorno seguente entra in vigore il divieto di sorvolo notturno.

26 aprile 2002

Il Governo zurighese, che aveva in un primo tempo dato il suo benestare all’accordo, ritorna sui suoi passi. L’accordo viene ora giudicato contrario agli interessi della popolazione e del cantone.

17 maggio 2002

Il parlamento tedesco ratifica l’accordo aereo con la Svizzera.

19 giugno 2002

Il Consiglio nazionale elvetico respinge l’accordo in modo deciso (105 voti contrari e 75 a favore). Il ministro dei trasporti tedesco, Bodewig, reitera la sua volontà di trovare una soluzione più severa al problema dei sorvoli.

12 luglio 2002

La camera tedesca dei Länder (regioni) mette il suo veto all’entrata in vigore dell’accordo bilaterale. A spingere verso questa decisione, è anche l’incidente avvenuto nella regione del lago di Costanza: il comportamento tenuto dalla società svizzera di sorveglianza aerea è messo in discussione.

27 ottobre 2002

Con le nuove normative riguardanti i sorvoli nel fine settimana e nei giorni festivi entra in vigore la seconda misura prevista dall’accordo. In precedenza il tribunale amministrativo del Baden-Württemberg aveva respinto i ricorsi di Swiss e del gestore dell’aeroporto, Unique.

12 dicembre 2003

Il Consiglio degli Stati rispedisce l’accordo alle sue commissioni perché venga migliorato.

24. gennaio 2003

Swiss e Unique presentano una denuncia contro le restrizioni di volo al tribunale amministrativo di Mannheim.

17. febbraio 2003

Il ministro elvetico Moritz Leuenberger e il tedesco Manfred Stolpe in occasione di incontri volti a sondare le posizioni di entrambi i paesi constatano divergenze inappianabili.

18. marzo 2003

Il Consiglio degli Stati, con 30 voti contro 13, dà il colpo di grazia all’accordo.

swissinfo e agenzie

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