Adamov resta in carcere in Svizzera
L'ex ministro russo dell'energia atomica Yevgeny Adamov, accusato di frode, rimarrà in prigione nell'attesa di una decisione in merito sull'estradizione.
Il Tribunale federale ha respinto giovedì due ricorsi dell’accusato, la cui estradizione è richiesta Stati Uniti e Russia.
L’ex ministro russo dell’energia nucleare Ievgheni Adamov, arrestato in maggio a Berna a seguito di un mandato di cattura americano, rimane in carcere: il Tribunale penale federale (TPF) ha infatti respinto due ricorsi dell’interessato.
Secondo i giudici di Bellinzona non vi sono indizi che il procedimento avviato nei suoi confronti negli Stati Uniti sia dettato da motivi politici. Inoltre l’arresto non viola l’immunità di Adamov, si legge nelle decisioni rese note giovedì.
Dal canto suo, Adamov sostiene che le accuse di malversazione mosse dagli USA siano dettate dall’interesse americano di venire a conoscenza di segreti di stato russi riguardanti l’energia atomica. Il TPF ammette che la questione dell’estradizione può essere politicamente esplosiva, ma dalla lettura del dossier non emergono elementi che possano far pensare a un procedimento politico.
Estradizione o no?
La corte ha inoltre negato ad Adamov la possibilità di avvalersi della normativa sul salvacondotto: l’indagato chiedeva di beneficiare di questa tutela perché quando sono scattate le manette ai suoi polsi si trovava in Svizzera quale testimone nel procedimento contro la figlia Irina Adamova, naturalizzata cittadina elvetica e sospettata di riciclaggio. Il TPF ha invece risposto che Adamov era già nel paese, per motivi privati e professionali.
Stando all’atto d’accusa americano, il 66enne ex ministro avrebbe stornato tra il 1993 e il 2003 oltre nove milioni di dollari che gli USA avevano messo a disposizione per migliorare la sicurezza degli impianti nucleari in Russia all’epoca del presidente Boris Eltsin.
L’operazione sarebbe avvenuta con la complicità del 53enne ingegnere nucleare americano di origine russa Mark Kaushansky. Su questa base Adamov è stato arrestato il 2 maggio su decisione dell’Ufficio federale di giustizia (UFG).
In seguito anche le autorità russe hanno spiccato un mandato di cattura, che concerne sospette attività truffaldine fra il 1998 e il 2001. Stabilito che la detenzione è corretta e respinte tutte le domande di scarcerazione, ora l’UFG deve decidere in merito alla domanda di estradizione, avanzata dalla Russia lo scorso mese di maggio e da Washington in giugno.
swissinfo e agenzie
L’ex ministro russo Ievgheni Adamov è stato arrestato a Berna il due maggio scorso, su richiesta degli Stati Uniti.
Washington lo accusa d’aver intascato 9 milioni di dollari, sottratti ai fondi che la comunità internazionale aveva messo a disposizione della Russia per rendere sicure le istallazioni nucleari obsolete dell’ex Unione Sovietica.
Il 17 maggio la Russia aveva comunicato una sua richiesta di estradizione, che ricalcava in buona parte quella americana e riguardava il reato di truffa.
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