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Aebischer, bandiera dell’hockey rossocrociato sulle piste Usa

David Aebischer ripreso in una partita pre-campionato giocata lo scorso 26 settembre contro i Phoenix Coyotes Keystone

Il sogno di tutti i migliori giocatori svizzeri di disco su ghiaccio è quello di poter giocare nella National Hockey League americana. Per essere scelti bisogno però possedere requisiti da campioni. Un titolo che quest'anno in Svizzera può vantare solo il friburghese David Abischer.

Altro giro, altra corsa: la “giostra” della National Hockey League (NHL) ha ripreso a “girare” con un nuovo, estenuante campionato, la cui stagione – per la seconda volta nella storia – sarà sospesa in febbraio per la concomitanza delle Olimpiadi invernali.

Doveva essere una pattuglia numerosa anche quella svizzera, ma la NHL 2001-2002 riparte con un solo cittadino rossocrociato: David Aebischer campione in carica con gli Avalanches di Colorado e unico ad avere un contratto “one way” nel massimo campionato a stelle e strisce; un contratto ambito dal momento che tutela i giocatori dai club proprietari vietando q uqesti ultimi di dirottare il giocatore nelle leghe minori).

Michel Riesen (22 anni), dopo sole dodici partite in tre anni con gli Edmonton Oilers, ha deciso di tornare in Svizzera. Troppo stressante, per lui, lo stile di vita proposto dalle leghe minori. Ma ecco il parere del diretto interessato, raggiunto a Davos: “Ho vissuto tre stagioni intense – dice il giovane di origini bernesi – ma dopo gli attentati agli Stati Uniti ho capito che quello non era più il mio mondo. Nella NHL così come pure nell’American Hockey League (AHL) si prende l’aereo tre volte la settimana. Gli Stati Uniti non ti concedono tregua a livello sportivo, un giorno qua, l’altro là. Forse, essendo ancora giovane, non ho sopportato il ritmo stressante e sono tornato in Svizzera. Il Davos mi ha sottoposto una proposta irrinunciabile e quindi mi sono legato ai grigionesi per i prossimi tre anni”.

Dallo sbarco negli Stati Uniti nel 1991 del primo discatore svizzero Pauli Jaks (29 anni) a David Aebischer (23) sono passati dieci anni: quello che li accomuna entrambi è l’essere portieri, a dimostrazione del valore degli estremi difensori formati alla scuola rossocrociata del disco su ghiaccio.

Nel 1991 Jaks (a soli 19 anni!) veniva draftato dai Los Angeles Kings (al quinto round, scelta n° 108) e sbarcava in California. Ora la NHL riparte con un altro portiere svizzero anche se David Aebischer partirà in panchina, visto che il portiere degli Avalanches è niente po’ po’ di meno che Patrick Roy, considerato da tifosi e critica come il “portiere dei portieri”del disco su ghiaccio. Il campionato di Aebischer è iniziato subito con il piede giusto: i campioni in carica, al Pepsi Center di Denver, hanno battuto nella prima giornata i Penguins di Pittsburgh.

Gli altri elvetici che sognavano di giocare, Julien Vauclair (Ottawa Senators) e Goran Bezina (Phoenix Coyotes) sono stati invece relegati nei rispettivi farm: l’ex bianconero è stato dirottato dai Senators ai Grand Rapid Griffins, stessa sorte per l’ex friburghese, che dai Coyotes è passato agli Springfield Falcons. Reto von Arx (25 anni) dopo un avvio davvero invidiabile nel campionato scorso con i Chicago Blackhaws (doppietta per lui), sembra invece intenzionato a far ritorno in Europa. Berna, Davos e Zurigo sarebbero interessate al biondo attaccante cresciuto nelle fila del Langnau. Ma von Arx potrebbe anche finire in Svezia, tra le fila del Färjestads BK, magari al fianco del suo amico Marcel Jenni. Il massimo campionato svedese di disco su ghiaccio è in Europa tra i più selettivi e mette in palio ricchi ingaggi, attirando parecchi giocatori della NHL:

Filippo Frizzi

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