Quattro caccia F/A-18 si sono posati sull'asfalto dell'A1 a Payerne (Canton Vaud) nell'ambito di un'esercitazione militare che non veniva più effettuata dai tempi della Guerra Fredda.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Mercoledì è scattato “Alpha Uno”, lo spettacolare addestramento delle forze aeree svizzere che coinvolge le infrastrutture civili, dopo una pausa di oltre 30 anni. L’ultima operazione di questo tipo si era svolta nel 1991 a sud delle Alpi, nei pressi di Lodrino (Ticino).
Partito dall’aeroporto militare di Payerne, il primo F/A-18 è atterrato alle 09:58. Circa 20 minuti dopo, in seguito al controllo della pista, gli altri tre si sono posati in successione sull’A1. Gli apparecchi sono quindi decollati dall’autostrada, trasformata per l’occasione in un aerodromo militare.
Per consentire il test, l’autostrada tra Payerne e Avenches è stata chiusa da martedì sera a giovedì mattina e sottoposta ad alcune modifiche temporanee: il guardrail centrale è stato rimosso e sulla carreggiata è stata applicata una segnaletica speciale.
I motivi della scelta di Payerne
Questo tratto dell’A1, che al momento della sua costruzione nel 1995 era stato predisposto per accogliere in caso di necessità gli aerei da combattimento, è stato scelto dai vertici dell’esercito per il suo collegamento diretto con l’aeroporto di Payerne.
Il servizio del TG:
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Inoltre, il volume di traffico è inferiore a quello di altre tratte autostradali e c’è la possibilità di organizzare percorsi alternativi.
Fonti del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) hanno precisato che non si tratta di una manifestazione pubblica, ma di un evento strettamente militare cui assistono anche 300 ospiti – 150 al mattino e 150 al pomeriggio – tra cui media, osservatori e visitatrici.
Numero di partecipanti non dichiarato
Il numero di militari che partecipano all’esercitazione non è stato invece reso noto per motivi di sicurezza operativa (lo spazio aereo sopra il sito di prova viene sorvegliato dalla torre di controllo dell’aeroporto militare e i droni sono interdetti).
Il Governo federale aveva autorizzato l’operazione alla fine di gennaio. Secondo il DDPS, questa esercitazione è necessaria poiché attualmente tutti i mezzi delle Forze aeree sono concentrati in soli tre aerodromi militari – Payerne (Vaud), Meiringen (Berna) ed Emmen (Lucerna) -, fatto questo che li rende vulnerabili ai sistemi d’arma avversari a lunga gittata.
Per questo motivo sono state testate alternative a livello operativo nell’eventualità che non siano disponibili i tre aeroporti citati.
Non mancano le polemiche
Subito dopo i primi atterraggi il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE), in un comunicato, ha criticato aspramente l’esercitazione. L’esercito, sostiene l’organizzazione, dovrebbe in futuro astenersi dal pianificare questo tipo di eventi, ritenuti “inutili” e “che sprecano risorse”.
I politici, insiste il GSsE, dovrebbero orientarsi verso un’analisi obiettiva delle minacce, invece di sprecare miliardi delle e dei contribuenti in scenari di minaccia del tutto irrealistici.
Il GSsE ha chiesto per contro di prestare maggiore attenzione ai rischi imminenti reali, come la crisi climatica o la protezione contro le catastrofi.
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