Ai Mondiali di Are, lo sci svizzero vuole lavare l’onta di Bormio
Dopo aver toccato il fondo durante i mondiali due anni fa, lo sci svizzero ha rialzato la testa e potrebbe confermare il suo nuovo slancio ai campionati del mondo di Are, che iniziano venerdì.
L’ottimo debutto di stagione delle sciatrici e degli sciatori svizzeri permette in effetti di sperare nella conquista di qualche medaglia in Svezia.
Alla vigilia dei campionati del mondo di Are, in Svezia, i ricordi della disfatta di Bormio riaffiorano in superficie. Due anni fa lo sci svizzero era tornato a casa dall’Italia con la coda fra le gambe, senza aver conquistato neppure una medaglia.
Per ritrovare dei risultati tanto scarsi bisognava riandare con la memoria agli anni Sessanta, ai mondiali di Portillo in Cile (1966), a quelli di Chamonix (1962) o ai giochi olimpici di Innsbruck (1964).
Se il 2006 ha segnato una leggera ripresa, grazie alle tre medaglie vinte ai giochi olimpici di Torino, ciò non è stato tuttavia sufficiente per impedire una nuova profonda ristrutturazione dello sci svizzero.
Vent’anni dopo Crans-Montana
Caso o coincidenza, lo sci svizzero ha ritrovato la forma con l’inizio della stagione 2007, con un bilancio definito «insperato» dagli allenatori. A metà stagione gli uomini sono già saliti nove volte sul podio, cioè sette volte di più dell’intera passata stagione.
Quanto alle donne, solo Dominique Gisin e Martina Schild si sono classificate fra le prime tre in una gara della coppa del mondo, ma le svizzere figurano regolarmente nella parte alta della classifica.
A vent’anni precisi dalla razzia elvetica ai mondiali di Crans-Montana, resa possibile da una squadra da sogno, che poteva contare su Pirmin Zurbriggen, Maria Walliser, Erika Hess, Michela Figini e Peter Müller, gli svizzeri hanno dunque l’occasione di lavare l’affronto di Bormio.
E se non è possibile sperare nelle 14 medaglie del 1987 (di cui 8 d’oro), parecchi posti sul podio mondiale sono a portata di mano degli atleti elvetici.
Didier Cuche, Marc Berthod, Martina Schild e gli altri
Al primo posto nella classifica di coppa del mondo di discesa e combinata, Didier Cuche e Marc Berthod sembrano essere i più probabili candidati ad una medaglia in Svezia.
Accanto a loro, anche i vincitori di medaglie olimpiche a Torino, Ambrosi Hoffman e Bruno Kernen, hanno buone speranze. Così come Didier Défago, Silvan Zurbriggen e in misura minore Marc Gini.
«Ogni atleta svizzero che partecipa alle gare ha la possibilità di finire sul podio, ma bisogna restare realisti», avverte Martin Rufener, l’allenatore capo degli uomini.
Rufener si è posto «l’obiettivo minimo di una medaglia a Are. Ma se è vinta rapidamente, ne attirerà sicuramente anche altre. Una cosa è certa, il nostro ottimo debutto di stagione ci ha dato molta energia e fiducia».
Tra le donne, le principali speranze di una medaglia riposano sulle spalle di Dominique Gisin e Martina Schild. Seconda nella discesa ai giochi olimpici di Torino, quest’ultima sta passando un momento difficile e parteciperà soltanto al Super-G, disciplina nella quale ha potuto festeggiare un podio (bronzo) all’inizio della stagione.
Da parte sua l’obvaldese Gisin, rivelazione della stagione con un secondo posto nella discesa austriaca di Altenmarkt, gareggerà sia nel Super-G, sia nella discesa.
«Siamo fiduciosi, anche se sappiamo che sarà molto difficile conquistare una medaglia. Faremo di tutto, in particolare nelle discipline veloci, per tentare di salire su un podio di questi mondiali», conclude Hugues Ansermoz, allenatore capo delle donne.
swissinfo, Mathias Froidevaux
(traduzione: Andrea Tognina)
Fra le donne fanno parte della selezione svizzera: Dominique Gisin, Fränzi Aufdenblatten, Sylviane Berthod, Nadia Styger, Martina Schild, Fabienne Suter, Rabea Grand, Sandra Gini, Tamara Wolf e Catherine Borghi.
Fra gli uomini: Daniel Albrecht, Marc Berthod, Didier Défago, Marc Gini, Ambrosi Hoffmann, Bruno Kernen, Silvan Zurbriggen e Didier Cuche.
Quattro anni fa, durante i mondiali di sci nella località svizzera di San Moritz, gli svizzeri avevano vinto quattro medaglie: due d’argento e due di bronzo.
Sei anni fa, a Sankt Anton in Austria, la Svizzera aveva guadagnato tre medaglie: due d’oro e una di bronzo.
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