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Aids: contro le discriminazioni

Un'immagine della campagna 1999 dell'Aiuto aids svizzero. www.aids.ch

Malati di aids e sieropositivi continuano a essere discriminati, anche dalle assicurazioni.

L’Aiuto aids svizzero e la Croce rossa lanciano una nuova campagna in loro sostegno.

L’obiettivo è di introdurre nei contratti collettivi una clausola che permetta ai portatori del virus di beneficiare dell’assicurazione di indennità giornaliera in caso di inabilità al lavoro. La proposta gode dell’appoggio dell’Unione sindacale svizzera.

Aumento dei sieropositivi

In Svizzera i sieropositivi sono oltre 20mila e il loro numero è in crescita. Due le spiegazioni: i nuovi contagi, malgrado le campagne di prevenzione, aumentano e nel contempo diminuisce la mortalità grazie alle nuove terapie combinate.

«L’ignoranza, le incomprensioni e i pregiudizi rendono la vità più difficile e favoriscono la diffusione della malattia», ha detto giovedì Ruth Rutman, direttrice di Aiuto aids svizzero, in una conferenza stampa a Berna.

Discriminazioni istituzionali

I sieropositivi sono vittime di discriminazioni anche «istituzionali»: ne è un esempio l’esclusione di fatto dei portatori del virus dall’assicurazione di indennità giornaliera in caso di malattia.

La maggior parte degli assicuratori collettivi pretendono infatti un test dell’aids e in caso di sieropositività rifiutano la prestazione.

Sostegno sindacale

Il progetto volto a cancellare tali disparità, lanciato da Aiuto aids svizzero due anni fa, comincia a dare i primi risultati.

L’Unione sindacale svizzera, è stato annunciato giovedì, ha infatti accettato che questa esigenza venga inclusa in una clausola «anti-discriminatoria», da inserire nei contratti collettivi di lavoro.

Informare per combattere l’aids

Daniel Biedermann, direttore della Croce Rossa svizzera, ha spiegato che la discriminazione crea «una situazione propizia» al contagio.

L’organizzazione umanitaria vuole mettere a disposizione la sua lunga esperienza in favore dell’integrazione e collabora quindi alla campagna antidiscriminazione, che sarà lanciata il primo dicembre, in occasione della giornata mondiale contro l’aids. Lo slogan della campagna è «non puoi contrarre l’aids semplicemente parlandone».

Prassi discriminatoria in oltre 100 Stati

L’Aiuto aids svizzero ha anche presentato una lista di un centinaio di Stati, che impongono restrizioni all’accesso e al soggiorno di persone sieropositive.

Molte nazioni, come Russia, Iraq e Stati Uniti, rifiutano ai sieropositivi stranieri non solo il permesso di dimora di lunga durata, ma anche il visto di entrata.

La campagna del prossimo primo dicembre – saranno affissi manifesti in tutte le principali città svizzere – vuole diffondere un messaggio chiaro: la battaglia contro la malattia potrà essere vinta solo grazie all’informazione e non attraverso l’esclusione.

swissinfo e agenzie

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