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Alla disperata ricerca di un alloggio

Trovare appartamento in Svizzera non è per nulla facile. Ex-press

Presto inizierà l’anno accademico in Svizzera. Per i nuovi studenti universitari l’avventura è cominciata mesi fa con un’affannosa e spesso infruttuosa ricerca di un alloggio.

Trovare un appartamento non è facile, anzi è diventato quasi un incubo per molti studenti, specialmente nelle città universitarie di Zurigo, Ginevra e Losanna.

Nella capitale del canton Vaud – per esempio – un gruppo di universitari ha dormito per settimane in tenda in un campeggio prima di avere un tetto sopra la testa.

«Grazie alla solidarietà e agli articoli apparsi sui media locali, alla fine sembra che abbiano scovato tutti una sistemazione», riferisce a swissinfo.ch Claude Michel, proprietario del campeggio Vidy a Losanna.

In tenda

Erano una ventina gli studenti disperati che non avendo trovato di meglio si erano accampati nel suo camping in riva al lago Lemano. «Non so cosa stia succedendo», afferma Michel. «Avevamo sempre alcuni studenti prima dell’inizio dei corsi universitari qui in campeggio, ma mai così tanti come quest’anno».

Le università elvetiche comunicano che è ancora troppo presto per fornire cifre esatte su quanti studenti saranno ancora senza alloggio all’inizio dell’anno accademico. Tutte riconoscono tuttavia che la situazione è decisamente peggiorata.

«C’è una penuria crescente di appartamenti per studenti in Svizzera», sottolinea Thomas Leibundgut, copresidente del comitato per gli affari sociali della Società degli studenti svizzeri.

La situazione non è però uguale in tutte le città universitarie. I nuovi studenti di Basilea e Berna– per esempio – trovano con maggiore facilità alloggio rispetto a quelli di Zurigo, Ginevra e Losanna.

In queste città, in cui ci sono decine di migliaia di studenti, organizzazioni internazionali e multinazionali e gli affitti sono lievitati, le difficoltà di trovare alloggio per gli universitari sono ancora più grandi.

La carenza degli alloggi ha sorpreso un po’ tutti: «Eravamo a conoscenza del problema, ma non avremmo mai immaginato di vedere degli studenti dormire nelle tende o nelle roulotte», commenta Leibundgut.

Al completo

L’anno scorso, erano circa 18’870 gli studenti iscritti all’ateneo e al politecnico federale di Losanna. Quest’anno sono attesi pressappoco 2’500 nuovi universitari, di cui due terzi alloggeranno dai genitori e un terzo vivrà in affitto.

Tuttavia le 1’700 camere per studenti disponibili in città sono al completo e la lista di attesa è spaventosamente lunga, rileva Gilberte Isler, responsabile delle attività socioculturali dei due istituti.

«Stiamo cercando delle persone disposte ad affittare camere oppure a condividere il proprio appartamento», afferma Isler.

Anche a Ginevra la situazione è analoga. L’università della città sul Lemano ha aumentato il suo patrimonio immobiliare del 20%, ma alcune palazzine per studenti non sono più disponibili e la richiesta di alloggi è cresciuta del 10-15%, spiega a swissinfo.ch Françoise Demierre, la responsabile dell’agenzia immobiliare dell’università.

L’ateneo ginevrino dispone di 2’000 alloggi per i suoi 14’800 studenti, a cui si uniranno in ottobre altri 3’000 universitari. Zurigo conta ogni semestre 800 iscritti in più, i quali vanno ad aggiungersi ai 25’800 dell’università e ai 16’200 del poli. Sono però soltanto 400 i letti disponibili per i nuovi studenti.

Idillio infranto

Secondo gli esperti, l’aumento delle domande è in parte dovuto all’incremento di studenti stranieri. Stando all’Ufficio federale di statistica, dal 1997 al 2008 la percentuale di universitari provenienti dall’estero che hanno iniziato un bachelor in Svizzera è aumentata circa dell’8% ogni anno.

Sono soprattutto la buona reputazione e le qualità delle università elvetiche ad allettare gli studenti universitari stranieri. Anche la riforma di Bologna, che ha favorito la mobilità fra atenei e il riconoscimento dei titoli in Europa, viene considerato come un ulteriore motivo.

Il quadro idilliaco che gli universitari stranieri si erano fatti della Svizzera muta però radicalmente quando giungono in Svizzera. «Sono scioccati quando si rendono conto che il Paese del cioccolato, delle montagne e della precisione non è come se l’erano immaginato», afferma Leibundgut.

Nessuno li vuole

Intanto ci si sta mobilitando, anche a livello politico, affinché questa situazione venga contenuta grazie alla creazione di nuovi posti letto, ricorda Leibundgut.

È tuttavia necessaria una strategia combinata al fine di trovare una soluzione, oltre al problema degli alloggi, anche all’aumento dei costi d’iscrizione e delle assicurazioni sanitarie e al limitato numero di borse di studio, sottolinea ancora Leibundgut.

Intanto, Ginevra, Losanna e Zurigo hanno progettato di rinnovare, costruire e acquistare nuovi alloggi per gli universitari. Una soluzione che avrà però lo stesso effetto di una goccia nel mare.

«I soldi ci sarebbero per risolvere questa penuria cronica. È il terreno che manca. Certi comuni non hanno nessun interesse ad accogliere gli studenti poiché questi ultimi non pagano le tasse», sostiene Isler.

Nel corso degli ultimi trent’anni, e in particolare dopo la riforma di Bologna, il numero di studenti stranieri in Svizzera è fortemente aumentato.

Nel 1980, erano 8’191, su un totale di 61’373 immatricolati nelle scuole universitarie elvetiche (13,3%).

Nel 2000, gli studenti stranieri erano 13’987 su 96’673 (14,4%). Nel 2009, questa percentuale è salita al 21,1% (26’867 su 126’940).

Dal 1997 al 2008 c’è stato un incremento annuo dell’otto percento, evoluzione che dovrebbe continuare anche nei prossimi due o tre anni.

A scegliere la Confederazione, nel 2009 sono stati soprattutto i tedeschi (31%), seguiti da francesi (11,3%) e italiani (8,6%). Per quanto concerne gli studenti extraeuropei, l’Asia (10,2%), precede l’America (7,5%) e l’Africa (5,6%).

Sempre nel 2009, il maggior numero di studenti stranieri è stato registrato all’Università di Ginevra (4’736), al Politecnico di Zurigo (4’382), all’Università di Zurigo (3’180) e al Politecnico di Losanna (2’947).

(fonte: Ufficio federale di statistica)

Come nella maggior parte dei paesi europei, le tasse universitarie in Svizzera sono piuttosto contenute e solo leggermente più care per gli studenti stranieri (per es. 300 franchi di differenza a San Gallo).

Soltanto l’Università della Svizzera italiana pratica una differenziazione più netta: 4’000 franchi per gli svizzeri, il doppio per gli stranieri.

Visto l’incremento di studenti provenienti dall’estero, i cantoni universitari e la Confederazione stanno valutando se è necessario aumentare le tasse universitarie per coprire meglio gli studi negli atenei svizzeri.

Il parlamento zurighese ha discusso nel mese di maggio sulla possibilità di chiamare maggiormente alla cassa gli studenti stranieri. Anche presso il parlamento basilese è stato presentato un intervento parlamentare concernente il possibile aumento delle tasse per gli studenti stranieri.

A livello nazionale, il tema farà anche molto discutere. È stato costituito – per esempio – un gruppo di lavoro che di occuperà dell’argomento e che farà delle proposte, una delle quali chiede l’introduzione di un nuovo modello per le tasse universitarie al politecnico di Zurigo.

(traduzione dall’inglese, Luca Beti)

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