Ancora nessun accordo sul regime di volo a Zurigo-Kloten
Il conflitto che oppone Svizzera e Germania riguardo l'inquinamento acustico e il regime di volo all'aeroporto di Zurigo-Kloten non è ancora stato risolto.
Il ministro dei trasporti svizzero Moritz Leuenberger e il suo omologo tedesco Wolfgang Tiefensee intendono tuttavia portare avanti le trattative. A tale scopo hanno concordato la creazione di un gruppo di lavoro.
I problemi relativi all’utilizzo dello spazio aereo della Germania meridionale da parte degli aerei che decollano o atterrano a Zurigo “rischiano di minacciare seriamente” i rapporti fra la Svizzera e il suo vicino, ha dichiarato il ministro dei trasporti elvetico al termine dell’incontro di martedì a Berlino con il suo omologo tedesco Wolfgang Tiefefensee.
In una nota congiunta le parti hanno sottolineato la necessità di trovare “nuove vie” per raggiungere una soluzione “che a lungo termine possa soddisfare entrambe le parti e che offra garanzie giuridiche”.
Gruppo di lavoro
All’incontro, voluto da Berna per rilanciare le trattative dopo l’ordinanza unilaterale della Germania che nel 2003 ha ridotto i sorvoli dei propri comuni meridionali, non sono state avanzate proposte concrete. È stata tuttavia concordata la creazione di un gruppo di lavoro, che opererà sotto la direzione dell’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC) e del ministro tedesco dei trasporti, con l’incarico di formulare possibili soluzioni.
Il punto di partenza della trattativa sarà rappresentato dalle nuove varianti per le procedure di avvicinamento e decollo elaborate nell’ambito del processo di coordinamento del Piano settoriale dell’infrastruttura aeronautica (PSIA), i cui risultati sono attesi alla fine di quest’anno, scrive il Dipartimento federale dei trasporti (DATEC) in una nota.
Ancora non è chiaro quale sarà la forma di un nuovo regolamento sui sorvoli. Leuenberger non ha escluso che si possa arrivare ad un nuovo accordo amministrativo fra i due Stati, analogo a quello bocciato dalle Camere federali e che aveva portato la Germania a promulgare la sua ordinanza unilaterale.
Obiettivo ambizioso
Il ministro tedesco Tiefensee ha da parte sua parlato di “obiettivo ambizioso”. Ha inoltre precisato che è stata accantonata l’idea di legare la questione del rumore aereo con possibili concessioni della Svizzera su altri temi di interesse bilaterale, come i collegamenti stradali o ferroviari.
Le posizioni dei rappresentanti del Baden-Württemberg e del canton Zurigo, che hanno pure preso parte all’incontro di Berlino, sembrano comunque ancora molto divergenti.
Il ministro dell’interno del Land tedesco che confina con la Svizzera, Heribert Rech, ha ribadito la richiesta di ridurre ulteriormente i sorvoli sopra i comuni al sud della Germania, dagli attuali 100’000 a 80’000 all’anno. La consigliera di Stato zurighese Rita Fuhrer ha replicato: “Su questo punto non gli lascio alcuna speranza. Ognuno ha i suoi punti di vista”.
swissinfo e agenzie
Nell’autunno del 1998 la Germania aveva preteso dalla Svizzera un accordo bilaterale per regolamentare il sorvolo del sud del paese.
Nel aprile 2001 i ministri degli esteri dei due paesi avevano raggiunto un accordo che limitava a 100’000 il numero massimo di sorvoli all’anno.
Mentre il Bundestag tedesco ha ratificato l’accordo nel maggio 2002, il Parlamento svizzero lo ha respinto nel marzo del 2003.
In aprile dello stesso anno Berlino ha allora deciso di introdurre una regolamentazione più restrittiva che vieta il sorvolo del territorio tedesco dalle 21 alle 7 durante la settimana e dalle 20 alle 9 durante i fine settimana e i giorni festivi. Inoltre il numero di voli autorizzati annualmente nei cieli a sud della Germania è limitato a 80’000.
In seguito a questa decisione la Svizzera ha dovuto rivedere la procedura di avvicinamento allo scalo zurighese.
Un’iniziativa popolare chiede di limitare a un massimo di 250’000 i movimenti aerei annui allo scalo zurighese. Ma secondo degli studi questi dovrebbero crescere dal 2,5 al 3,5 % all’anno. Le autorità zurighesi hanno perciò proposto di limitarli a 320’000.
Le regole attuali non stabiliscono alcun limite. L’aeroporto ha una capacità di 350’000 movimenti annui.
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