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Aperta un’inchiesta contro presunto terrorista

La prigione di Zurigo-Kloten dove si trova attualmente in detenzione il presunto terrorista Keystone

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha aperto un'inchiesta penale contro il presunto cervello di un gruppo che intendeva compiere un attentato in Spagna.

L’uomo, ricercato dalle autorità di Madrid, si trova già attualmente in carcere a Zurigo.

L’uomo, un integralista islamico probabilmente algerino o proveniente dagli Emirati arabi, è sospettato di aver preparato «attività terroristiche» in Spagna ed eventualmente anche in Svizzera, ha indicato giovedì Hansjürg Mark Wiedmer, portavoce del MPC.

Il presunto terrorista, di 31 anni, deve anche rispondere di sostegno o partecipazione a un’organizzazione criminale.

Arrestato il 28 agosto in Svizzera e attualmente detenuto a Zurigo-Kloten, il ricercato dalle autorità giudiziarie spagnole sarebbe addirittura il cervello della cellula terroristica smantellata martedì in Spagna.

Il gruppo progettava di far saltare con 500 chilogrammi di esplosivo la «Audiencia Nacional», la massima autorità giudiziaria del paese.

Richiesta di estradizione pendente

Mercoledì la procura federale aveva indicato che stava esaminando il caso, nell’intento di stabilire se l’uomo avesse costituito, o tentato di costituire, una cellula terroristica anche in Svizzera e se avesse commesso atti di rilevanza penale.

Nel frattempo l’Ufficio federale di giustizia (UFG) ha ricevuto un mandato d’arresto internazionale spiccato contro di lui dal giudice spagnolo Baltasar Garzon, ha precisato il portavoce dell’UFG Folco Galli.

Contattato dall’ats, il ministero della giustizia spagnolo ha precisato che Garzon ha chiesto al governo di Madrid di inoltrare alle autorità elvetiche una richiesta di estradizione.

Dalla Spagna potrebbe giungere una decisione già venerdì, è stato precisato.

Ramificazioni in diversi altri paesi

Secondo la stampa spagnola, l’uomo sarebbe legato al Gruppo islamico armato (GIA).

Arrestato in Svizzera per possesso di documenti falsi, avrebbe dovuto inizialmente essere espulso e rispedito in Algeria.

In passato avrebbe già esibito diverse identità e nazionalità false, indica una fonte giudiziaria spagnola interrogata dall’agenzia di stampa francese Afp.

Otto presunti terroristi sono stati arrestati martedì nelle province di Valencia, Malaga, Almeria, Madrid e Pamplona.

Si tratta di sei algerini, di un marocchino e di un abitante di Ceuta, enclave spagnola in Marocco. Questa cellula avrebbe ramificazioni in Svizzera, Olanda e Australia.

Anche Garzon nel mirino

Secondo Madrid, l’operazione di martedì non è legata all’inchiesta sugli attentati islamici compiuti l’11 marzo nella capitale spagnola che hanno provocato 191 vittime.

Gli arresti sarebbero stati resi possibili dalle confidenze rilasciate da un imam – collaboratore dei servizi segreti marocchini – al supergiudice Garzon.

Il quotidiano El Mundo ha scritto che la cellula aveva l’intenzione di acquistare 1’000 chili di esplosivo dall’Eta e di usarne 500 per confezionare un camion bomba da lanciare contro la «Audiencia Nacional».

L’obiettivo era di uccidere alcuni magistrati spagnoli, tra cui lo stesso Garzon.

swissinfo e agenzie

Le autorità spagnole hanno arrestato nei giorni scorsi 8 presunti terroristi.
Avrebbero voluto far esplodere 500 kg di esplosivo davanti alla Audienca Nacional, la corte dalla quale partono le indagini contro il terrorismo islamico.
Nel loro mirino figurava apparentemente anche il giudice Baltasar Garzon, che ha guidato le indagini antiterrorismo del dopo 11 settembre.

L’algerino, sospettato di essere il cervello della cellula islamica che progettava un attentato alla corte penale spagnola, è detenuto in Svizzera dal 28 agosto.

Il presunto terrorista è stato arrestato per possesso di documenti falsi e violazione alla legge svizzera sull’immigrazione.

La Spagna sta preparando una richiesta di assistenza giudiziaria da inoltrare alle autorità svizzere per ottenere la sua estradizione.

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