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Asilo: Blocher tesse le lodi delle nuove norme

Christoph Blocher stima che l'inasprimento dell'asilo ha raggiunto il suo scopo Keystone

Per il ministro di giustizia e polizia Christoph Blocher, l'inasprimento del diritto d'asilo ha permesso di ridurre le richieste.

L’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati stila però un bilancio ben più negativo e parla di misure «contrarie alla dignità umana».

La soppressione dell’aiuto sociale ai richiedenti l’asilo sulla cui domanda le autorità hanno deciso di non entrare in materia (NEM) ha permesso di ridurre le richieste d’asilo infondate.

Ad oltre un anno dall’entrata in vigore della contestata misura – introdotta il 1° aprile 2004 – il ministro di giustizia e polizia Christoph Blocher ha stilato un bilancio positivo.

Domande d’asilo in calo

Presentando martedì a Berna il primo rapporto annuale dedicato a questo problema, il consigliere federale ha sottolineato che dall’introduzione di questo provvedimento il numero delle domande d’asilo è calato del 42% (tra aprile 2004 e fine marzo 2005). La diminuzione è nettamente superiore rispetto alla media europea (-22%).

In questo lasso di tempo, sono stati 4’450 i richiedenti che hanno ricevuto un avviso di non entrata in materia e sono quindi stati esclusi dall’aiuto sociale. Tra di loro, il 16% ha ricevuto un aiuto d’urgenza minimo.

Le procedure in prima istanza sono state accelerate. Nel periodo in rassegna, due terzi delle domande sono state evase entro due mesi, il che equivale a un aumento di oltre il 25% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (40%). Il 40% delle domande è stato evaso già nei centri di registrazione, con un aumento del 10% circa rispetto al periodo precedente.

Nessun aumento della criminalità


La durata del soggiorno dei cosiddetti NEM è da 5 a 6 volte inferiore rispetto a quello delle persone a cui è stata respinta la richiesta dopo una procedura completa. Se però queste persone abbiano lasciato veramente il paese, il rapporto lascia planare dei dubbi: «La maggior parte dei NEM – si legge – scompare dopo aver lasciato le strutture d’asilo della Confederazione o dei Cantoni».

«Contrariamente a quanto temevano alcuni, il provvedimento non ha portato ad un aumento della criminalità», ha dichiarato il ministro di giustizia e polizia. La crescita delle infrazioni alla legge sugli stupefacenti e sul patrimonio, passate dal 3,1 al 7,4%, è definita da Christoph Blocher «un aumento minimo».

Complessivamente, 1’433 persone colpite da un provvedimento di non entrata in materia sono state arrestate nel primo trimestre 2005; 280 di loro per degli affari di droga o dei furti e più della metà per soggiorno illegale.

Blocher non è però ancora soddisfatto

Il provvedimento ha avuto pure delle ripercussione sui costi, che si sono ridotti. Il numero delle persone prese in considerazione nel diritto dell’asilo è diminuito di oltre 12’000 unità e le conseguenti minori uscite superano di gran lunga gli obiettivi di risparmio di 15 milioni di franchi per il 2004.

Malgrado questo bilancio positivo, secondo Christoph Blocher sono ancora «troppo numerose» le persone che presentano una domanda d’asilo senza avere dei motivi validi.

Il consigliere federale dell’Unione democratica di centro vuole perciò continuare con la sua politica restrittiva. La revisione in corso del diritto d’asilo dovrà – a detta di Blocher – concentrarsi sulla questione dei richiedenti senza documenti, che possono essere respinti difficilmente.

Un bilancio unilaterale criticato

Di avviso diametralmente opposto è invece l’Organizzazione svizzera d’aiuto ai rifugiati (OSAR), che già il 9 agosto scorso aveva aspramente criticato la misura introdotta nell’aprile del 2004, parlando di “misure contrarie alla dignità umana”.

Secondo Jürg Schertenleib, direttore del servizio giuridico dell’OSAR, il bilancio stilato da Christoph Blocher è unilaterale. “Il problema dei diritti dell’uomo rimane; la riduzione del termine di ricorso (passato da 30 a 5 giorni) e le difficoltà per ottenere un sostegno giuridico fanno sì che i diritti garantiti ai richiedenti l’asilo siano notevolmente ridotti”, ha dichiarato Schertenleib a swissinfo.

“Dove vanno coloro che sono stati privati dell’aiuto sociale? Scompaiono? No, sono sulla strada e per molti cantoni si tratta di un grosso problema”, conclude Schertenleib.

swissinfo

2003: 21’037 richieste d’asilo, 1’636 decisioni positive
2004: 14’248 domande, 1’555 decisioni positive
La nuova legge che sopprime l’aiuto sociale ai richiedenti colpiti da una decisione di non entrata in materia (NEM) è entrata in vigore nell’aprile del 2004.
Da questa data al 31 marzo 2005, le richieste d’asilo in Svizzera sono calate del 42%
Nell’UE la diminuzione è stata del 22%
In questo lasso di tempo, le autorità svizzere hanno pronunciato 4’450 decisioni di non entrata in materia.
Il 16% di queste 4’450 persone ha potuto usufruire di un aiuto d’urgenza minimo, in media per 68 giorni.

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