Blocher scettico sulle nuove regole d’ingresso negli USA
Al pari degli altri paesi europei, la Svizzera è toccata dalle nuove regole approvate venerdì dal Congresso statunitense. È previsto l'obbligo di registrarsi online 48 ore prima della partenza.
Durante la sua visita negli USA, il ministro della giustizia Christoph Blocher ha presentato anche il nuovo passaporto biometrico e ha discusso di collaborazione nella lotta al terrorismo con i suoi omologhi statunitensi.
Il ministro della giustizia elvetico Christoph Blocher si è detto «non molto contento» dell’intenzione degli Stati Uniti di inasprire ulteriormente i controlli per gli europei che intendono entrare in territorio statunitense.
Blocher ha espresso le sue riserve a Michael Chertoff, segretario americano alla sicurezza interna. L’obbligo di iscrizione e di compilare un formulario rappresenta un onere supplementare, ha spiegato Blocher all’agenzia ATS al termine dei colloqui.
Chertoff ha comunque cercato di rabbonire l’ospite spiegandogli che la registrazione non dovrà essere effettuata per ogni viaggio: una volta fatta sarà valida per un anno o due. Si tratta di una procedura puramente formale, ha aggiunto Chertoff.
Per Blocher è comunque chiaro che gli USA potranno rifiutare l’accesso di una persona al loro territorio se le risposte fornite non saranno soddisfacenti. L’iniziativa per la registrazione online è venuta dal Congresso: il ministro della giustizia elvetico si aspetta che il progetto sia adottato presto.
La Svizzera – ha aggiunto Blocher – non potrà fare molto per opporsi contro questa misura, tanto più che un portavoce della Commissione europea ha già fatto sapere che l’UE non solleverà obiezioni.
La nuova normativa ha almeno il vantaggio di prevedere la parità di trattamento per tutti i 27 stati UE, mentre finora i cittadini di alcuni paesi dell’est dovevano chiedere il visto per recarsi negli Usa.
Lotta al terrorismo
Gli incontri di Christoph Blocher a Washington si sono concentrati tuttavia soprattutto sulla cooperazione bilaterale in materia di sicurezza, in particolare sulla lotta contro il terrorismo. «Il terrorismo è un problema internazionale di grande portata ed è molto importante che la nostra cooperazione si intensifichi, anche se al momento non ci sono casi aperti», ha dichiarato Christoph Blocher a swissinfo.
Oltre a Chertoff, Blocher ha incontrato il ministro della giustizia Alberto Gonzales, il capo dell’FBI Robert Mueller e il direttore nazionale dei servizi d’informazione Michael McConnell.
L’intensificazione della cooperazione bilaterale sul terrorismo è iscritta nell’accordo firmato da Christoph Blocher e dal ministro della giustizia statunitense Alberto Gonzales nel luglio 2006 e approvato in primavera dal Parlamento svizzero. «Questo accordo entrerà in vigore probabilmente all’inizio dell’anno prossimo», ritiene Blocher. Il termine per la raccolta di firme di un eventuale referendum scade nell’ottobre del 2007.
Nuovo passaporto biometrico
Durante la sua visita, il consigliere federale ha presentato anche il nuovo passaporto svizzero, che contiene dati (tra cui dati biometrici) registrati elettronicamente. Ha presentato anche la banca dati Interpol sui documenti perduti o rubati, invitando gli Stati Uniti a migliorare la propria collaborazione con l’Interpol, trasmettendo più rapidamente le informazioni.
«Fin dal 2005 la Svizzera è molto attiva in questa banca dati, oltre 22’000 ufficiali di polizia in Svizzera possono accedervi e noi aggiungiamo 100-120 registrazioni al mese», ha sottolineato il ministro della giustizia elvetico, aggiungendo che «gli americani non sono ancora completamente integrati nella banca dati dell’Interpol».
Preoccupazioni americane
Recentemente Michael Chertoff ha detto di avere «l’impressione viscerale» che Al-Qaida stia preparando dei nuovi attentati negli Stati Uniti e il presidente George Bush ha consegnato al Congresso un rapporto secondo il quale Al-Qaida è più potente oggi che un anno fa.
Interrogato da swissinfo sulla sua valutazione personale della situazione, Christoph Blocher indica che «Michael Chertoff è molto preoccupato per il fatto che Al-Qaida ha utilizzato delle persone che possiedono passaporti o documenti d’identità che permettono di viaggiare in Europa e negli Stati Uniti».
«Anche noi abbiamo informazioni che dimostrano un uso più frequente di documenti falsi», aggiunge il consigliere federale, sottolineando però che in questo momento «non ci sono indizi di atti terroristici futuri, né in Svizzera, né negli Stati Uniti».
swissinfo e agenzie
La convenzione tra Svizzera e Stati Uniti, firmata il 12 luglio 2006, regola l’impiego di gruppi d’investigazione misti.
Lo scambio di funzionari di polizia tra i due paesi è possibile nell’ambito di indagini e procedure penali per la lotta al terrorismo e al suo finanziamento. I funzionari che operano all’estero devono attenersi alle leggi del paese ospite e non possono portare armi da fuoco.
La convenzione costituisce un complemento del trattato di assistenza giudiziaria in materia penale tra Svizzera e USA del 25 maggio 1973 e sostituisce l’«Operative Working Arrangement» (OWA) stipulato tra Svizzera e Stati Uniti dopo gli attentati dell’11 settembre 2001.
Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato venerdì un inasprimento delle norme sulla sicurezza. Del pacchetto di nuove misure fa parte anche l’obbligo di registrazione elettronica degli stranieri che visitano gli USA.
La misura, che riguarda anche i cittadini svizzeri, prevede la registrazione di “informazioni biografiche di base”. Sulla base di questi dati in ministero per la sicurezza interna potrà decidere se la persona corrisponde ai criteri per l’ingresso negli Stati Uniti. La registrazione dovrebbe rimanere valida per un massimo di tre anni.
Dopo l’approvazione da parte del Congresso la legge dovrà essere firmata dal presidente Bush.
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