Boom nell’esportazione d’armi svizzere
Secondo il Segretariato di Stato all'economia (seco), le esportazioni svizzere di materiale da guerra hanno toccato l'apice degli ultimi quattordici anni.
Nonostante l’ambargo legato alla guerra in Irak, l’anno scorso il loro export è aumentato del 36,5 % per fissarsi a 379 milioni di franchi.
La Svizzera ha esportato nel 2003 materiale bellico per 379 milioni di franchi, ossia 101,4 milioni in più rispetto l’anno precedente.
L’aumento del 36,5 % è da ricondurre principalmente alla vendita di sistemi di condotta di tiro (20,6 % del totale del materiale di guerra esportato) e di veicoli blindati (30,1 %), si legge nella nota diffusa dal Segretariato di stato dell’economia (seco).
Queste due categorie di componenti per sistemi d’arma hanno registrato rispettivamente un aumento del 76,4 % e del 191,5 %. Anche le munizioni hanno rappresentato una fetta importante.
Germania, miglior acquirente
La quota di esportazioni di materiale bellico sul totale delle merci esportate è cresciuta dallo 0,20 allo 0,28 %. L’anno record è stato il 1987, quando aveva raggiunto lo 0,86 %, per un valore di 578 milioni di franchi.
Il 68,3 % (2002: 88,8 %) delle esportazioni sono andate in Europa; il 12,5 % (10,6 %) in Asia; il 9,8 % (11,8 %) in America, l’8,7 % (0,8 %) in Africa e lo 0,4 % (0,02 %) in Oceania.
Il principale acquirente dei sistemi d’armamento esportati dalla Svizzera nel 2003 è stata la Germania, con un valore di 77,3 milioni di franchi. Gli altri migliori clienti dell’industria svizzera delle armi sono Spagna, Svezia, Botswana, Stati Uniti ed Austria.
La legge sull’export d’ami
Delle 2.069 richieste d’esportazione, per un valore complessivo di 995,5 milioni di franchi (2002: 1.961 richieste per 875,3 milioni), 16 sono state respinte: si è trattato di richieste per l’export di pistole e munizioni per un valore complessivo di 1,9 milioni di franchi verso dodici Paesi.
La lista completa dei paesi non è pubblica, ma il responsabile al seco, Othmar Wyss, ha affermato a swissinfo che – in conformità all’embargo delle Nazioni unite – non sono state vendute armi all’Iraq. Anche Israele e la Turchia sono sulla lista e non hanno diritto all’acquisto di armi elvetiche.
Stando alla legge, l’esportazione di materiale bellico viene approvata quando non viola il diritto dei popoli, gli impegni internazionali e la politica estera elvetica. Il Consiglio federale può emanare un divieto d’esportazione per determinati Paesi o gruppi di Paesi.
swissinfo e agenzie
L’esportazione di materiale da guerra è regolamentata dalla Legge federale del 13 dicembre 1996 sul materiale bellico (LMB), entrata in vigore il 1° aprile 1998. L’ultima revisione è del 2002.
Secondo la legge svizzera l’export di materiale da guerra viene autorizzato se è conforme alle regole del diritto internazionale pubblico ed ai principî della politica estera della Confederazione, che proibisce l’export d’armi verso i Paesi in conflitto.
La maggior parte dell’export d’armi della Svizzera viene assorbito dai Paesi occidentali.
L’ 8 giugno 1997 il popolo svizzero era stato chiamato alle urne per esprimersi sull’iniziativa popolare “Per un divieto d’esportazione di materiale bellico”, respinto dal 77,5% dei votanti.
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