Calmy-Rey turbata dalla situazione in Palestina
Prosegue il viaggio della ministra degli esteri in Medio Oriente che giudica «catastrofica» la situazione economica dei Territori occupati.
In particolare a Hebron (Cisgiordania), al cui governatore, Areef Gaebaree, la Calmy-Rey ha ribadito la solidarietà della Svizzera.
Venerdì in serata, in una conferenza stampa organizzata a Gerusalemme-Est, la Calmy-Rey ha sottolineato che questo è il suo primo viaggio nella regione: «ho avuto occasione di rendermi conto dei posti di controllo e dell’estensione delle colonie ebraiche. A mio modo di vedere predomina l’immagine economica catastrofica e l’urgenza di instaurare un dialogo tra le parti».
Attese nei confronti della Svizzera
Se si paragona la carta topografica del 1947 a quella attuale «si capisce meglio quest’urgenza», ha affermato la ministra, alludendo alla diffusione delle colonie. Per arrivare alla pace bisognerà rimboccarsi le maniche anche a livello umanitario: «in Palestina vi sono grandi attese nei confronti della Svizzera, stato depositario delle Convenzioni di Ginevra», ha aggiunto.
La Calmy-Rey ha precisato di aver incontrato anche i firmatari palestinesi dell’Iniziativa di Ginevra, un piano di pace che verrà riproposto al tavolo dei negoziati, forse già nel corso del vertice israelo-palestinese di martedì prossimo in Egitto.
La ministra ha chiesto al presidente palestinese Mahmud Abbas di menzionare l’iniziativa durante l’incontro. «Mi è sembrato convinto», ha affermato.
Non è escluso che mercoledì la responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) faccia tappa al Cairo, per ottenere informazioni di prima mano sul vertice.
Territori occupati
Incontrando il governatore di Hebron, Areef Gaebaree, la ministra degli esteri ha detto: «Potete contare sul nostro sostegno».
La Calmy Rey si è detta molto colpita dalla situazione economica dei Territori occupati, nonostante esistano «alcuni segnali di speranza» di una ripresa del processo di pace.
Soprattutto dopo l’elezione del nuovo presidente palestinese Mahmud Abbas, «ma bisogna comunque essere prudenti», ha ancora dichiarato la responsabile del DFAE. La cautela è resa d’obbligo dalla situazione della regione, in particolare di Hebron, città dove circa 700 coloni israeliani vivono in mezzo a 120 000 palestinesi.
Una città spaccata in due
«La presenza dei coloni ha un impatto negativo sulla vita della popolazione palestinese», ha sottolineato dal canto suo Gaebaree. «Le autorità israeliane hanno confiscato numerose terre per darle ai coloni», ha aggiunto il governatore, secondo cui la popolazione di Hebron ha particolarmente sofferto di dover vivere in una città spaccata in due.
Il popolo palestinese, che vive sotto occupazione, «ha un unico sogno: vivere in pace in uno stato indipendente», ha affermato.
La Calmy-Rey ha deciso di recarsi a Hebron anche per rendere omaggio alla memoria della vodese Catherine Berruex, membro della Presenza internazionale temporanea a Hebron (Tiph), uccisa – stando all’esercito israeliano – da un attivista della Jihad islamica nel marzo 2002.
Centro di ricerca e Basilica della Natività
La Calmy-Rey si è recata anche a Betlemme, dove ha incontrato Jad Isaac, direttore del centro di ricerca palestinese Applied Research Institut Jerusalem (ARIJ), con il quale ha discusso dell’attuale situazione in Medio Oriente.
Isaac si è mostrato estremamente pessimista: «non vi è alcuna speranza, almeno finché la colonizzazione prosegue». Sempre a Betlemme, la consigliera federale ha modificato il suo programma per visitare, accompagnata dal sindaco della città Khana Nasser, la Basilica della Natività.
swissinfo e agenzie
Il centro di ricerca palestinese Applied Research Institut Jerusalem (ARIJ), è stato fondato nel 1990.
L’istituto è stato finanziato dalla Svizzera.
Scopo del centro, promuovere lo sviluppo dei Territori autonomi, soprattutto grazie ad un migliore sfruttamento delle acque e di altre risorse naturali.
Ad Hebron la ministra degli esteri ha anche reso omaggio alla memoria della vodese Catherine Berruex, membro della Presenza internazionale temporanea a Hebron (Tiph), morta nel 2002 insieme ad un collega turco “al servizio della pace”, ha ricordato la Calmy-Rey.
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