Carla Del Ponte non ha voluto tornare a Berna
L'anno scorso la procuratrice del Tribunale penale internazione per l'ex Jugoslavia avrebbe rifiutato la proposta di Christoph Blocher di tornare a dirigere il Ministero pubblico della Confederazione.
Carla Del Ponte lo ha affermato in un’intervista al domenicale «SonntagsBlick». Su un eventuale futuro da ambasciatrice la procuratrice si è limitata a dire che se ne rallegrerebbe.
Dopo la morte dell’ex presidente jugoslavo Slobodan Milosevic, imputato al Tribunale penale internazionale dell’Aja per l’ex Jugoslavia, nel marzo del 2006, il ministro della giustizia elvetico Christoph Blocher si sarebbe rivolto a Carla Del Ponte, offrendole il posto di procuratrice pubblica della Confederazione.
«Lei è una specialista del crimine organizzato. Torni a fare la procuratrice della Confederazione», le avrebbe detto Blocher. Del Ponte rifiutò la proposta. «Non bisogna mai tornare indietro, ma guardare avanti», ha sottolineato nell’intervista. Del Ponte aveva già diretto il ministero pubblico della Confederazione
dal 1994 al 1999.
Alle spalle di Valentin Roschacher
Le parole di Del Ponte hanno un risvolto scottante, perché all’epoca il procuratore della Confederazione Valentin Roschacher era ancora in carica. Roschacher ha rassegnato le sue dimissioni il 5 giugno 2006, dopo le polemiche sulla sua gestione e un’inchiesta straordinaria sul Ministero pubblico della Confederazione ordinata da Blocher e dal Tribunale penale federale.
Il Dipartimento federale di giustizia e polizia, contattato dall’agenzia AP, non ha voluto rilasciare nessuna dichiarazione su quanto rivelato da Carla Del Ponte.
D’altro canto è noto che Christoph Blocher aveva criticato aspramente i costi a carico della Confederazione per garantire la sicurezza di Carla Del Ponte nello svolgimento del suo mandato all’Aja.
Del Ponte ha detto di essere andata a trovare Blocher dopo che questi era stato eletto in Consiglio federale. «È un uomo intelligente e ha capito che il mio lavoro è importante», ha affermato la procuratrice.
«Farei volentieri l’ambasciatrice»
Ad una domanda sulle indiscrezioni relative ad un suo futuro impiego come ambasciatrice svizzera in Argentina, la procuratrice ha detto di non poter rispondere in questo momento.
«Però, in linea di principio, mi rallegrerei se la Confederazione mi offrisse un posto come ambasciatrice. Ho solo 60 anni e potrei ancora fare qualcosa».
Parlando del suo lavoro per il Tribunale penale internazionale Carla Del Ponte ha inoltre dichiarato di essere fiduciosa sull’arresto di Radovan Karadzic e Ratko Mladic, leader serbo-bosniaci ritenuti tra l’altro responsabili del massacro di Srebrenica.
«So dove essi si trovano», ha detto. «Ma la loro cattura dipende da quelli che li sostengono e della NATO».
L’intervista pubblicata nel «SonntagsBlick»è stata realizzata dalla presidente del Consiglio nazionale (camera del popolo) Christine Egerszegi, nell’ambito di un numero speciale del giornale domenicale.
swissinfo e agenzie
Carla Del Ponte è nata nel 1947.
Nel 1981 è diventata procuratrice pubblica del Canton Ticino, dove si è fatta un nome per il suo impegno contro il riciclaggio di denaro sporco, la criminalità organizzata e il traffico d’armi.
Tra il 1994 e il 1999 Carla Del Ponte è stata procuratrice pubblica della Confederazione, prima di essere chiamata dalle Nazioni Unite ad assumere il compito di procuratrice capo del Tribunale penale internazione per i crimini di guerra nell’ex Jugoslavia all’Aja.
Avrebbe voluto lasciare l’incarico in settembre, ma probabilmente rimarrà in carica fino alla fine dell’anno.
Il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia è stato creato in virtù della risoluzione 827 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
La risoluzione è stata adottata il 25 maggio 1993 in risposta alla minaccia per la pace e la sicurezza internazionale rappresentata dalle gravi violazioni del diritto internazionale umanitario commesse sul territorio dell’ex Jugoslavia dal 1991.
Il TPI per l’ex Jugoslavia ha sede all’Aja, in Olanda. Il suo procuratore capo è la svizzera Carla Del Ponte.
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