Cisalpino: la pazienza è giunta al capolinea
Corre ormai su binari sempre più roventi, il Cisalpino. Dopo la rabbia degli utenti, l'altro giorno al capolinea è giunta la pazienza delle autorità federali: l'interminabile catena di disservizi deve terminare.
“Non posso andare a Bruxelles a ritirare un premio per la politica dei trasporti svizzera e assistere senza reagire ai disagi causati dal Cisalpino”.
Sono le parole del consigliere federale Moritz Leuenberger che l’altro giorno ha commentato i passi intrapresi dal suo dipartimento (ambiente, trasporti, energia e comunicazioni).
Non passa giorno, o quasi, senza che Cisalpino faccia parlare di sé. “Un treno chiamato disastro” è l’epiteto più frequente usato dagli utenti, sempre più esasperati. Ma ora la resa dei conti si sposta a livelli ufficiali, dopo che l’Ufficio federale dei trasporti (UFT) ha lanciato un avvertimento dai toni ultimativi.
La Confederazione ha ammonito la società Cisalpino SA e ha chiesto in tempi brevissimi – entro fine febbraio – un rapporto dettagliato sulle cause dei problemi. In particolare, l’UFT esige che il gruppo un’alleanza paritetica italo-svizzera fra Trenitalia e le Ferrovie federali svizzere (FFS) – indichi come intende tornare ad offrire un servizio di trasporto efficiente.
Se la situazione non dovesse migliorare, – come spiegato nei giorni scorsi dal portavoce dell’UFT Davide Demicheli – sulla società pende la spada di Damocle del ritiro della concessione per il trasporto delle persone, che scade nel 2017.
Una fiducia che deraglia
Intanto l’imbarazzo cresce per i vertici di Cisalpino. Il presidente della direzione generale Alain Barbey, invitato venerdì scorso alla trasmissione televisiva Patti Chiari in onda sulla TSI (Televisione della Svizzera italiana), ha cercato garbatamente di rispondere alla manifesta insofferenza dei viaggiatori, alle prese non solo con ritardi, ma anche con condizioni di igiene penose e miserabili, come documentato dall’inchiesta televisiva.
Una posizione scomoda sempre più difficile da gestire, anche se la società Cisalpino ha recentemente deciso di stanziare cinque milioni di franchi per una riorganizzazione radicale della manutenzione dei propri convogli. Ma dopo l’ultimatum dell’UFT, come intende rispondere la società Cisalpino?
“Comprendiamo la preoccupazione della Confederazione. La situazione attuale – dichiara a swissinfo Anna Riva, dell’Ufficio stampa – è insoddisfacente anche dal nostro punto di vista. Le disposizioni dell’UFT sono ancora in fase di discussione. In ogni caso verranno messe in atto ulteriori misure correttive, grazie alle quali la situazione dovrebbe, come detto, progressivamente migliorare”.
“Le cause dei disagi del Cisalpino – ci tiene a ricordare Anna Riva – sono da ricercare innanzitutto nella mancata consegna dei nuovi pendolini da parte della ditta costruttrice e dal fatto che i nostri partner non hanno svolto la manutenzione dei nostri treni, non adempiendo agli accordi contrattuali”.
Le scorse settimane Cisalpino aveva già preso provvedimenti per migliorare la qualità dei treni: parte degli attuali collegamenti vengono effettuati con materiale rotabile FFS e Trenitalia; questa misura permetterà di realizzare la manutenzione straordinaria sulla flotta ETR 470.
Le misure adottate dalle FFS
Le FFS, che ritengono la situazione attuale effettivamente totalmente “insoddisfacente” per la clientela del trasporto ferroviario, hanno manifestato piena comprensione per il deciso intervento delle autorità federali.
L’ex regia federale si è detta pronta ad analizzare un possibile trasferimento della manutenzione in Svizzera, ma precisa che l’operazione non è esente da problemi: da un lato in Svizzera non vi sono la necessaria infrastruttura e le competenze specifiche per la manutenzione dell’ETR 470, d’altro lato vi sono vincoli e obblighi contrattuali con il partner Trenitalia, detentore del 50% del pacchetto azionario di Cisalpino.
“Le FFS sono molto dispiaciute per i disagi arrecati alla clientela. Dopo i massicci problemi fatti registrare dai treni della Cisalpino nelle ultime settimane – spiega a swissinfo il portavoce Alessandro Malfanti – la principale preoccupazione delle FFS è stata quella di stabilizzare l’orario sull’asse del San Gottardo e del Lötschberg con l’impiego di treni delle FFS”.
“Oggi l’orario nazionale – continua Malfanti – è stato stabilizzato e per la clientela che si sposta dalla Svizzera tedesca verso il Ticino e viceversa, i treni viaggiano secondo orario. Questa soluzione transitoria comporta però dei disagi per la clientela del traffico internazionale che richiede di cambiare treno a Domodossola e a Lugano per recarsi a Milano. Di più, insomma, in queste condizioni non si può fare”.
Malfanti ricorda che tra Zurigo e Milano vengono offerti giornalmente sette collegamenti, di cui tre vengono attualmente assicurati con i treni Pendolino Cisalpino del tipo ETR 470. Altri quattro collegamenti diretti sono garantiti da e verso Milano, con i pendolini-Intercity delle FFS con cambio a Lugano, tra Zurigo e Lugano. La sera viene inoltre offerto un ulteriore collegamento da Milano verso Lucerna–Basilea con cambio a Lugano.
swissinfo, Françoise Gehring, Lugano
Gli utenti del Cisalpino non sanno più che pesci pigliare, figuriamoci i pendolari italiani.
Dal primo febbraio studenti e lavoratori potranno aderire allo sciopero del biglietto, su iniziativa di un comitato italiano che da tempo denuncia i problemi e i disagi riscontrati regolarmente sui convogli di Trenitalia e sui treni Cisalpino che attraversano la Svizzera e l’Italia.
Si tratta di uno sciopero bianco, che consiste nell’acquistare il biglietto che però non verrà obliterato e, soprattutto, non verrà mostrato al controllore quando chiederé il documento di viaggio.
Cisalpino SA è una società composta dalle Ferrovie dello Stato (con Trenitalia) e dalle Ferrovie Federali Svizzere (FFS), che effettua collegamenti rapidi in treno tra Firenze, Trieste, Venezia, Milano, Livorno, Zurigo, Ginevra e Basilea.
Da dicembre 2005 Cisalpino ha preso in gestione la totalità del traffico (escluso quello notturno) fra l’Italia e la Svizzera.
A metà 2004 sono stati commissionati 14 nuove composizioni di treni ad assetto variabile, che dovrebbero entrare in servizio nel corso del 2009. I nuovi convogli, denominati ETR 610, sono stati commissionati a Alstom (ex Fiat Ferroviaria).
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.